Tragedia nel centro per il rimpatrio Cara di Brindisi: uomo muore intossicato

Il dramma nella giornata di ieri 19 dicembre, a perdere la vita un uomo attorno ai 40 anni originario del Marocco. Alcuni ospiti avrebbero dato fuoco ad alcuni materassi in segno di protesta.

Tragedia nel centro per il rimpatrio Cara di Brindisi: uomo muore intossicato

Nuovo dramma a Brindisi. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale, un uomo attorno ai 40 anni ha perso la vita nel primo pomeriggio del 19 dicembre presso il Cara situato in località Restinco. Si tratta della struttura che ospita migranti in attesa di essere rimpatriati presso le loro rispettive nazioni. Attorno alle ore 13:00 un incendio è divamapato in una delle stanze della struttura , uccidendo purtroppo il 40enne che stava dormendo.

La vittima sarebbe rimasta intossicata dalle esalazioni di fumo provocate dal rogo. Da quanto si è potuto apprendere, alcuni ospiti del centro hanno dato fuoco ad alcuni materassi in segno di protesta. Già nel corso della mattinata erano stati appiccati numerosi incendi all’interno della struttura, spenti comunque senza grosse difficoltà. Poco dopo, quindi, è avvenuta la tragedia.

Anpi denuncia: “Veri e propri lager”

Sulla vicenda non sono mancate le immediate reazioni dell’Anpi Brindisi “Vincenzo Gigante” che ha appreso con molto sgomento quanto accaduto all’interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Restinco. “Non è la prima volta che a Restinco accadono tragedie provocate dalle assurde condizioni di vita di chi è rinchiuso in tali strutture, veri e propri lager. Già il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, nel suo rapporto, riscontra e segnala la fatiscenza delle strutture, la sistematica disapplicazione delle norme, l’assenza di protocolli tra enti gestori e Asl, il totale isolamento di tali strutture dal territorio, la nullafacenza forzata per assenza di qualsiasi attività dedicata agli “ospiti”” – così comincia la nota di Anpi Brindisi.

Un altro ospite del centro è rimasto intossicato durante il rogo che ha visto perdere la vita al 40enne. Secondo l’Anpi la situazione nei centri per il rimpatrio sarebbe simile in tutto il Paese, “e il Cpr di Restinco non è un’eccezione”. Inoltre nella stessa Brindisi già lo scorso anno “Anpi, la Comunità africana, il Forum per cambiare l’ordine delle cose, la società civile sono scesi in piazza” proprio per denunciare questo stato di cose.

Secondo Anpi “i Cpr vanno chiusi subito” in quanto va garantita la dignità a tutte le persone. Nelle prossime ore probabilmente si riusciranno a conoscere ulteriori dettagli su questo assurdo fatto di cronaca avvenuto a Brindisi nel Cpr che ha quindi mobilitato nuovamente le associazioni del territorio affinchè si arrivi ad una soluzione.

Continua a leggere su Fidelity News