Tragedia in una Rsa del Bresciano: anziana muore per infarto dopo aver rivisto la figlia in videochiamata

Una Rsa del Bresciano è stata colpita da una tragedia: il cuore di un'anziana ricoverata non ha retto all'emozione del vedere la figlia in videochiamata e la nonnina è morta d'infarto 3 ore dopo.

Tragedia in una Rsa del Bresciano: anziana muore per infarto dopo aver rivisto la figlia in videochiamata

In una Rsa del Bresciano, un’arzilla nonnina di 92 anni, ospite della “Casa Albergo” di Montichiari, è deceduta, colpita da infarto, dopo aver visto sua figlia, che credeva fosse morta, in videochiamata.

Dato che le norme antià-contagio, imposte dalla lotta al Covid, impediscono le visite anche ai parenti più stretti, i gestori della struttura hanno pensato, per rendere felice l’anziana, di metterla in comunicazione, tramite tablet, con la figlia ma il suo cuore non ha retto, sopraffatto dall’emozione, e ha smesso di battere. L’anziana si è spenta dopo 3 ore per arresto cardiocircolatorio. 

Ferruccio Capra, presidente di Montichiari Multiservizi, che gestisce la Rsa, ha raccontato che la vecchietta era convinta che la figlia fosse morta ed è per rassicurarla che, seppur virtualmente, ha fatto in modo che le due si incontrassero.

Dopo questa tragedia, l’Rsa ha deciso di realizzare, per il Natale, una bella novità: una tenda degli abbracci. Si tratta di una struttura dotata di pareti in plastica rigida, con al centro un velo morbido, compreso di maniche. In questo modo, ospiti e parenti potranno incontrarsi e toccarsi in piena sicurezza.

Il problema dell’isolamento degli anziani nelle Rsa

Va precisato che “Casa Albergo” di Montichiari, che ospita, ad oggi, 92 persone, non ha registrato ancora nessun caso di Covid tra i suoi ospiti e l’accesso dei familiari e degli esterni alla struttura è stato bloccato il 16 febbraio scorso, in anticipo di oltre 2 settimane sulle successive delibere regionali.

La tragica vicenda, però, porta in luce una situazione troppo spesso sottovalutata: l’isolamento degli anziani nelle Rsa. Anziani che, per mesi, non hanno avuto alcun contatto con i loro cari, non hanno ricevuto le loro rassicurazioni, il loro conforto, la loro tranquillità.

Essi vivono reclusi nelle Rsa, senza contatti con l’esterno, con l’incubo costante di essere contagiati dal Coronavirus che, per loro, così fragili, sarebbe un’autentica condanna a morte.

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