Tragedia di Rigopiano: chieste le prime condanne. Ci sono anche ex prefetto di Pescara e ex sindaco di Farindola

In totale sono 30 gli imputati nel processo sulla tragedia dell'hotel Rigopiano, in Abruzzo, avvenuta il 18 gennaio 2017 e che costò la vita a 29 persone. In aula anche i parenti delle vittime.

Tragedia di Rigopiano: chieste le prime condanne. Ci sono anche ex prefetto di Pescara e ex sindaco di Farindola

Si sta tenendo a Pescara il processo per la tragedia dell’hotel Rigopiano, fatto di cronaca avvenuto il 18 gennaio 2017. La struttura ricettiva fu letteralmente sommersa da una valanga che si staccò dalla montagna provocando 29 morti, tutti ospitati all’interno dell’hotel. Per quella tragedia i famigliari delle vittime non si danno pace e cercano giustizia. Ci furono 11 superstiti. Nel corso del recente dibattimento tenuto in queste ore al Tribunale di Pescara, i pubblici ministeri Anna Benigni e Andrea Papalia, assieme al procuratore capo Giuseppe Bellelli, hanno tenuto la requisitoria. 

Durante la requisitoria i pm hanno formulato le loro richieste di condanna per i 30 imputati, tra cui ci sono anche l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Per l’ex prefetto i pm hanno chiesto 12 anni di reclusione, mentre per l’ex primo cittadino di Farindola sono stati chiesti 11 anni e 4 mesi di reclusione

Le altre richieste di condanne e le assoluzioni

Dobbiamo precisare, questo per dovere di cronaca, che le persone per le quali sono state richieste le condanne non risultano ancora colpevoli, in quanto vale il principio della presunzione di innocenza che deve passare attraverso i tre gradi di giudizio. Per gli inquirenti gli indagati avrebbe potuto evitare che si verificasse la tragedia. 

La pm Benigni ha ravvisato che in tutta questa vicenda ha prevalso il “malgoverno degli enti”, mentre per Papalia l’intero sistema non ha funzionato. Undici anni e quattro mesi chiesti invece per il tecnico comunale Enrico Colangelo con però l’assoluzione per il capo 6 e il non doversi a procedere per pervenuta prescrizione per il capo 7. Per l’ex gestore dell’albergo e della società Gran Sasso Resort & spa, Bruno Di Tommaso, sono stati chiesti 7 anni e 8 mesi di condanna e la prescrizione per il capo 10; 10 anni chiesti invece per Paolo D’Incecco, dirigente del servizio di viabilità della Provincia di Pescara e per Mauro Di Blasio, responsabile del servizio di viabilità della stessa Provincia.

Assolti invece per l’imprenditore Paolo Del Rosso titolare con Roberto morto nella tragedia. L’assoluzione è stata chiesta anche per i due viceprefetti Salvatore Angieri, e Sergio Mazzia. La società Gran Sasso Resort & spa è stata anche condannata ad una salatissima sanzione pecuniaria e dovrà rispondere di illecito amministrativo. Nel pomeriggio l’udienza è poi ripresa con l’ascolto della difesa e degli avvocati delle parti civili. “Noi lavoriamo per accertare la verità, tenendo conto che gli atti processuali raccontano storie di uomini, donne, sofferenza, e sappiamo che dobbiamo rispondere a questa domanda ma naturalmente applicando la legge, gli strumenti investigativi e le regole processuali. E a queste noi ci affidiamo” – queste le parole del procuratore capo Bellelli.

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