La comunità di Civita, rinomato borgo italo-albanese in provincia di Cosenza, ha commemorato con una funzione religiosa le 10 compiante vittime delle Gole del Raganello, scomparse tragicamente il 20 agosto del 2019, durante una giornata dedicata all’attività sportiva di canyoing, in seguito alla piena del torrente dovuta alla pioggia improvvisa e incessante.
Un percorso affascinante e maledetto, ricadente nel Parco Nazionale del Pollino, trasformatosi in una trappola mortale per gli appassionati di torrentismo rimasti vittime della forza dirompente dell’acqua alimentata dal temporale, tra cui la guida esperta locale Antonio de Rasis, noto per essere stato uno dei soccorritori, tra i volontari della Protezione Civile, ad intervenire dopo la valanga che distrusse l’Hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017.
E i turisti Gianfranco Fumarola, originario di Martina Franca (Taranto) ma residente a Cisternino (Brindisi), la coppia di coniugi Antonio Santopaolo e Carmela Tammaro, originari di Napoli ma residenti a Qualiano (Napoli), Maria Immacolata Marrazzo, originaria di Torre del Greco (Napoli) ma residente a Ercolano (Napoli), i fidanzati Carlo Maurici e Valentina Venditti, originari di Roma e residenti nella capitale, Paola Romagnoli, originaria di Bergamo, le amiche Miriam Mezzolla, originaria di Taranto ma residente a Torricelle (Bari) e Claudia Giampietro, originaria di Conversano (Bari) e ivi residente.
“Ci siamo riuniti” ha dichiarato padre Remus Calin Mosneag, parroco della Chiesa di Santa Maria Assunta di Civita, “per esprimere, ancora una volta, vicinanza e solidarietà alle vittime e a tutte le loro famiglie, ma soprattutto per pregare, affinché la preghiera possa dare quel senso di sollievo alle anime afflitte, specialmente dei familiari, e poi per dare un po’ di sollievo alla comunità di Civita che comunque cerca faticosamente di riprendere il suo corso normale della vita”.
“Vittime dimenticate dalle Istituzioni” ha ribadito con forza il vice sindaco di Civita, Vincenzo Mastrota, estendendo un abbraccio virtuale a tutti i parenti delle vittime, ai feriti, in particolare ai bambini, e ai sopravvissuti a quella inconsolabile strage umana.