Tragedia a Pragelato: 38enne scivola in montagna e muore assiderato

Il corpo senza vita di Samuel Passet Gros è stato ritrovato coperto da una coltre di neve, proprio tra le montagne che lui tanto amava. Si attende l'esito dell'autopsia.

Tragedia a Pragelato: 38enne scivola in montagna e muore assiderato

Nella notte tra venerdì e sabato a Pragelato, in Val Chisone, Samuel Passet Gros, 38enne artigiano piemontese, è uscito di casa, subito dopo pranzo, per fare una passeggiata tra i suoi amati sentieri di montagna, che conosceva molto bene, ma non è più ritornato.

L’allarme è partito in serata, quando i familiari, non vedendo far ritorno nemmeno per l’ora di andare a letto, considerando che era un giovane sempre puntuale e preciso, hanno contattato i carabinieri e sono subito scattate le ricerche.

I familiari si sono attivati sui social, per lanciare un appello disperato ai loro conoscenti e amici, affinchè contribuissero a ritrovare Samuel, che è stato cercato anche al cimitero, dove spesso si recava per far visita al padre defunto, ma i tentativi si sono rivelati inutili.

Il ritrovamento del cadavere

Purtroppo, a sole 24 ore di distanza, mentre la temperatura è continuata a scendere a meno venti gradi sottozero, il cadavere del povero Samuel è stato ritrovato, coperto da una coltre di neve che è continuata a scendere, nei giorni, sulla Val Chisone.

Il cadavere si trovata sulla strada dove si collega il rio Pomeino e il torrente Chisone. Dalle prime ricostruzioni, potrebbe essere stato un malore a fargli perdere i sensi. Samuel si sarebbe accasciato a terra dopo la caduta da una balaustra e la morte sarebbe sopraggiunta per ipotermia. L’esatta causa del decesso del giovane, comunque, è attesa per le prossime ore, dai risultati dell’autopsia, disposta dal pm di Torino.

Tanti i messaggi di cordoglio rivolti alla giovane vittima. Un amico scrive: “In questa giornata un po triste un pensiero va a te. Buon riposo Pinnazza”, con un messaggio a corredo di una foto delle sue montagne innevate. Altri amici dicono: “Non riusciamo a spiegarci che cosa possa essere successo. Era sempre attento, sempre preparato. Non usciva mai senza avvisare. Conosceva e amava le sue montagne”. 

Amava così tanto le sue montagne, Samuel, da decidere di prendere parte alla campagna “Per noi la montagna è vita”, volta a chiedere di non abbandonare la valle e le sue attività, in difficoltà per lo spopolamento e per i dpcm che regolano la vita quotidiana di tutti durante il Covid.

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