Tragedia a Milano, accoltella il padre dopo un litigio: 34enne reo confesso

Un 34enne ha ucciso il padre a seguito di un litigio scaturito dalla richiesta di soldi per comprare le sigarette. Il giovane ha subito confessato l'omicidio.

Tragedia a Milano, accoltella il padre dopo un litigio: 34enne reo confesso

Tragica vicenda, quella successa nel pomeriggio di domenica 13 marzo 2022 a Milano dove, un uomo di 34anni, è stato arrestato dopo aver confessato il crimine commesso. Alcuni passanti hanno allertato subito le forze dell’ordine che, prontamente, si sono recate presso il luogo del delitto.

La vitta dell’efferato omicidio è Mohammed Morchidi, rinvenuto cadavere dinnanzi ad un distributore di sigarette in zona Giambellino a Milano. Ad ucciderlo, colpendolo con una pugnalata al cuore, sarebbe stato il figlio 34enne Zakaria, In cura psichiatrica da diverso tempo, presso il Centro psicosociale di via Soderini. Il giovane è finito immediatamente in manette e portato via dalle forze dell’ordine.

L’accaduto 

A scatenare l’ira omicida del 34enne in cura psichiatrica, sarebbe stato il rifiuto del padre 69enne alla richiesta di soldi per acquistare le sigarette. Una lite scaturita per futili motivi, dunque, quella testimoniata dalle telecamere di video sorveglianza, presenti sul luogo dell’omicidio, che hanno ripreso il 34enne estrarre il coltello da cucina che aveva in tasca e accoltellare il padre caduto, esanime a terra.

I testimoni che passavano sul luogo del delitto, tra via Giambellino e via Odazio, hanno prontamente chiamato i soccorsi i quali, giunti sul posto, hanno trovato il 69enne in fin di vita. Portato d’urgenza presso l’ospedale San Paolo in codice rosso, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Fatale gli si è rivelato l’ultimo colpo al cuore infertogli dal figlio.

Sulla scena criminis luogo dell’omicidio sono giunte prontamente anche le forze dell’ordine, alle quali l’assassino 34enne avrebbe subito confessato di essere stato lui l’autore del delitto, indicando, inoltre, dove aveva buttato l’arma del reato. Trasferito nel carcere di San Vittore, è in attesa di convalida di arresto. Sebbene si trovasse in cura psichiatrica ormai da diverso tempo e fosse noto per le sue intemperanze, nulla faceva presagire l’indole omicida dell’assassino che ora non potrà che aspettarsi una lunga permanenza in carcere.

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