Sono diversi anni, precisamente dagli inizi degli anni ’90, che l’Italia è diventata la meta di milioni di clandestini e profughi, in fuga dalla guerra o soltanto in cerca di un futuro migliore. In principio erano solo gli albanesi a tentare la traversata marina ma, negli anni, con l’inasprirsi dei conflitti in Medio Oriente tantissime persone cercano di arrivare in Europa, seguendo varie rotte.
Molti governi hanno così deciso di chiudere le frontiere venendo anche meno ai trattati per la libera circolazione; alcuni hanno perfino fortificato i confini con reti e filo spinato, in modo da stroncare il fenomeno dell’immigrazione; ecco perché la rotta marittima sembra essere ritornata ad essere la più gettonata, soprattutto ora che siamo usciti dall’inverno e ci avviamo verso le stagioni calde.
L’Italia, quindi, è rimasta una delle prime destinazioni da raggiungere, anche da quelli che hanno intenzione di proseguire verso il resto d’Europa. I settimanali, i quotidiani ed i telegiornali, almeno una volta al giorno, parlano del problema immigrazione e mostrano, senza sosta, le immagini di queste povere persone che vengono soccorse dalle forze dell’ordine, dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia Costiera, sempre impegnati nel salvare vite umane.
E’ successo che tra le foto che sono state scattate c’è un bambino molto piccolo, di 3 o 4 anni, che è vestito di tutto punto, con giacca e papillon, sbarcato da una delle navi di Frontex. Questa foto ha subito suscitato l’interesse di molti e si è indagato sul perchè questo bambino fosse agghindato a festa. E’ venuto fuori che il piccolo e sua madre provengono dal Congo e la madre, forse per dare coraggio al piccolo, gli ha spiegato che quello era il viaggio più importante della sua vita e che al loro arrivo sarebbero stati accolti da una grande festa, ecco allora che il piccolo ha scelto di indossare i suoi vestiti migliori, degni di un galà.
Il piccolo ometto e sua madre sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera e, forse, riusciranno finalmente a mettere la parola fine alle loro sofferenze, tali da costringerli ad imbarcarsi verso l’ignoto lasciando dietro di sé la propria famiglia, la propria storia ed il proprio retaggio.