L’ Isis promette vendetta tramite il social network Twitter dopo le rivelazioni delle torture mese in pratica dalla Cia contro i terroristi.
Il rapporto del Senato Usa riguardante le torture della Cia ha scatenato tantissime polemiche, tra la popolazione mondiale ma anche tra le forze politiche americane, tra cui anche il presidente Obama. A non rimanere indifferente alle incredibili rivelazioni anche l’ Isis, che adesso promette delle ritorsioni contro il popolo americano attraverso un tweet. “Fratelli e sorelle, vendicatevi del serpente americano”.
Una notizia quella delle torture della Cia, che l’ Isis starebbe utilizzando in queste ore per accendere ancora di più la lotta contro il popolo americano e per reclutare nuovi uomini da impegnare nella guerra jihadista. “Essere decapitati è 100 volte più umani, più dignitoso di quello che queste sporche canaglie hanno fatto hai musulmani” sarebbe le parole di alcuni esponenti dell’ Isis. “Ricordatevi, il 100% delle vittime di torture sono stati i musulmani fin dall’inizio del pr0gramma. È una guerra contro l’Islam, contro i musulmani”.
Affermazioni molto importanti, che come riferisce Site, il sito di intelligence che controlla le attività online degli estremisti islamici, fornirebbero persino dei bersagli ben precisi da colpire ed inoltre inneggiano all’uso delle stesse tecniche utilizzate dalla Cia.
Al momento, secondo quanto dichiarato dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, non ci sarebbe alcun allarme particolare per l’Italia in seguito alla diffusione del rapporto sulle torture della Cia. “L’amministrazione statunitense ha dato disposizione di rafforzare i sistemi di sicurezza e ha contattato anche alcuni Paesi immaginando che lì ci fosse un rischio maggiore. Non mi risulta che l’Italia sia uno dei paesi contattati” ha dichiarato Gentiloni.
Una situazione di grande tensione, quindi, che promette di avere delle ripercussioni molto importanti nel prossimo futuro e soprattutto che sta tenendo in allerta le forze politiche del mondo intero, che temono ritorsioni da parte della popolazione dell’ Isis.