Nella notte tra il 21 e il 22 settembre una notizia ha sconvolto la città di Torino: un uomo di 63 anni ha cercato di purificare la zia con l’utilizzo di un crocifisso. L’episodio è avvenuto a Ciriè, luogo in cui il geometra ha deciso di aggredirla in seguito ad uno scatto d’ira.
L’uomo afferma di aver agito a causa dei continui disturbi che la donna gli provocava, in particolare quando durante la notte si alzava svariate volte per recarsi al bagno. Ha pensato così di purificarla legandole i piedi al letto con una cinghia, colpendola con pugni e calci e, successivamente, si è scagliato contro il suo volto con un crocifisso. La donna ha 87 anni e ha rischiato di avere dei gravi danni alla vista; attualmente si trova all’ospedale di Ciriè, ma non è in pericolo di vita.
Il nipote era ospite a casa della zia in quanto aveva perso la casa in cui viveva, il lavoro e si era separato dalla moglie. La città è rimasta sconvolta perchè era conosciuto come una persona tranquilla e non aveva mai avuto problemi con la legge.
I Carabinieri lo hanno arrestato mentre stavano effettuando uno dei controlli quotidiani di routine; hanno notato l’uomo affacciato al balcone, visibilmente scosso, e con gli indumenti sporchi di sangue. A quel punto hanno deciso di entrare nel condominio e, all’arrivo nella camera dell’appartamento in questione, si sono trovati davanti ad una scena orribile: la donna legata e insanguinata e l’uomo che continuava a giustificarsi con la scusa della purificazione.
L’accusa è quella di tentato omicidio e sequestro di persona, ma sono previsti degli ulteriori controlli psichiatrici per verificare il suo stato mentale. Durante gli interrogatori l’uomo ha continuato a ribadire che il suo gesto era necessario per purificarla. Si rimane in attesa dei risultati della perizia psichiatrica e di una giusta condanna.