Torino, spara alla tempia dell’inquilino: non pagava l’affitto

Delle liti continue hanno avuto un tragico finale durante la notte appena passata: un 56enne italiano ha sparato tre colpi all'inquilino di 27 anni di origini moldave. La causa sembrerebbe essere l'affitto non pagato.

Torino, spara alla tempia dell’inquilino: non pagava l’affitto

Un dramma è quello avvenuto durante la serata scorsa a Leini, in provincia di Torino, in cui una lite tra il proprietario di casa ed un suo inquilino si è conclusa nel modo peggiore. Michele Prima, 56enne italiano e proprietario degli appartamenti in via Lombardone, ha sparato tre colpi di pistola contro il 27enne di origini moldave, che viveva in una delle sue proprietà. Una delle pallottole ha colpito la tempia del ragazzo, riducendolo il fin di vita.

L’allarme è stato lanciato dai vicini di casa che, scossi dagli improvvisi colpi di pistola scoppiati intorno alle 20 di ieri, hanno scoperto poco dopo il corpo del giovane in un lago di sangue, davanti al cortile degli appartamenti. I due, infatti, avrebbero litigato fuori casa, all’ingresso degli edifici. Durante la notte, il 27enne è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per tentare di estrargli la pallottola. Ancora sconosciuti gli esiti dell’intervento.

Spara in tenta all’inquilino per l’affitto non pagato

Un fatto, quello che è accaduto a Leini, che ha scosso tutti i cittadini del posto. Michele Prima è un coltivatore agricolo di 56 anni, residente negli stessi edifici in via Lombardone di cui è il proprietario. Originario di Santa Caterina di Villarmosa, in provincia di Caltanissetta, è incensurato ed ora rinchiuso nel carcere di Ivrea con l’accusa di tentato omicidio.

Non si conoscono ancora per certo le motivazioni che hanno spinto il 56enne a sparare al giovane ma, da quanto si apprende dalle prime testimonianze e ricostruzioni dei fatti, Michele Prima ed il ragazzo di origini moldave erano soliti litigare per problemi d’affitto. Sembrerebbe che il 27enne non avesse pagato le ultime pigioni, e questo avrebbe portato il proprietario di casa ad alzare la voce con la vittima.

Secondo quanto è stato ricostruito fino ad ora, i due hanno iniziato a litigare fuori casa, quando il 56enne è entrato nell’edificio e, dopo qualche secondo, è ritornato di fronte alla vittima con una pistola calibro 22 risultata legalmente detenuta dall’uomo. All’arrivo della polizia, il 56enne avrebbe affermato di non aver sparato intenzionalmente, ma sul posto sono stati rinvenuti due proiettili esplosi, ed un terzo finito nella tempia del 27enne ora ridotto in fin di vita.

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