Torino shock: trovato feto in un contenitore vicino ad un’aiuola

Un passante ha trovato nascosto in un'aiuola un contenitore con all'interno un feto di circa 10-15 settimane. Iniziate le indagini per scoprire chi ha gettato la provetta.

Torino shock: trovato feto in un contenitore vicino ad un’aiuola

Ci troviamo in piazza Benefica a Torino, a pochi passi dal Tribunale, dove nel pomeriggio di ieri un uomo a passeggio con il proprio cane ha trovato un contenitore in mezzo ad una aiuola, per poi scoprire che al suo interno c’era un feto di circa 10-15 settimane ed allertare così immediatamente i carabinieri che hanno dato inizio alle indagini.

Erano circa le 17.30 quando un uomo della zona è passato vicino a quell’aiuola con il proprio cane. “Era tra gli arbusti, tutta sporca, ma era evidente che si trattava di un feto“, ha affermato il testimone che ha così subito chiamato il 112. Si tratta di una provetta di 7 centimetri di altezza e 3 centimetri di diametro, dove al suo interno è presente un liquido di conservazione che in queste ore i medici dell’ospedale Sant’Anna di Torino stanno analizzando.

I carabinieri, che hanno subito dato via alle indagini, stanno analizzando i filmati delle telecamere della zona per riuscire così ad individuare la persona o le persone che hanno gettato il contenitore, scoprendone così l’identità.

Possibile furto in laboratorio

Ad occuparsi della vicenda sono gli inquirenti del comando provinciale dei carabinieri di Torino, che non stanno escludendo alcuna pista. Stando a quanto è stato affermato infatti, la provetta contenente il feto in questione potrebbe essere stata rubata. Una delle piste plausibili è che qualcuno possa aver rubato il contenitore dal laboratorio di un ospedale, per poi gettarlo presso piazza Benefica. Se questa ipotesi dovesse risultare corretta però, oltre ad essere ancora sconosciuto l’autore del gesto, è impossibile momentaneamente comprenderne le motivazioni che lo avrebbero spinto a compiere il furto.

Ora si attendono i risultati delle analisi compiute sul feto per avere maggiore sicurezza sulla sua provenienza, e le immagini delle telecamere di sicurezza che potrebbero aver immortalato il volto del colpevole.

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