Torino: sentenza choc, “senza contatto non c’è violenza sessuale”

Respinta la richiesta di arresto per un 27enne che si era masturbato su un autobus vicino ad una donna. Per il GIP senza contatto non c’è violenza sessuale

Torino: sentenza choc, “senza contatto non c’è violenza sessuale”

Una sentenza che farà discutere quella del GIP di Torino, Alessandra Cecchelli, che ha respinto la richiesta di arresto del PM Andrea Padalino, per un ragazzo protagonista di un episodio al limite tra la violenza sessuale e gli atti osceni in luogo pubblico.

Il caso riguarda un ragazzo 27enne, di origine rumena, che lo scorso mese di novembre, mentre viaggiava su un autobus di linea del comune di Torino, incurante della presenza di diversi passeggeri, si è masturbato in pieno giorno, di fronte ad una ragazza, seduta accanto ad un finestrino e che in quel momento volgeva le spalle all’uomo.

L’episodio è stato ripreso dalla telecamera di sicurezza installata sull’autobus per contrastare gli episodi di criminalità, a danno degli autisti dei mezzi pubblici. L’uomo ha concluso il suo gesto osceno eiaculando sui pantaloni della ragazza, che, solo dopo che il ragazzo è sceso dal bus, si è accorto della macchia sulla gamba.

Per il GIP del capoluogo piemontese, il gesto del ragazzo non può essere considerato “atto di violenza sessuale” poiché non c’è stato contatto fisico con la donna. Nel filmato, l’uomo appare di spalle e non è provato che ci sia stato contatto, come emergerebbe anche dalle dichiarazioni della ragazza, che ha riferito di aver sentito del calore sulla gamba sinistra e solo dopo che l’uomo si è dileguato, scendendo alla prima fermata utile, si è accorta di avere i pantaloni sporchi.

Per il giudice Alessandra Cecchelli, se ci fosse stato contatto, la donna se ne sarebbe accorta e “avrebbe avvertito sensazioni ben diverse dal mero calore”, pertanto, conclude il magistrato, “appare difficile perciò quantificare il gesto come violenza sessuale e non piuttosto come atto osceno”, respingendo con questa motivazione, la richiesta di custodia cautelare.

Una decisione che ha scatenato l’ira del popolo social che in queste ore sta contestando platealmente la decisione del giudice, che, nonostante sia una donna, ha emesso una sentenza che non ha tutelato la violenza privata subita dalla malcapitata.

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