In questi giorni sono diverse le scene e le immagini di persone, di qualsiasi età e nazionalità, al freddo e al gelo, davanti alla questura delle varie città d’Italia per richiedere il permesso di soggiorno. Tra di loro adulti e giovani, vi è anche una studentessa di un liceo di Torino, accompagnata dalla sua insegnante che è in fila per ottenere questo permesso che le consentirebbe di accedere all’esame di Stato.
La ragazza, insieme alla professoressa e a una miriade di altri immigrati, dalle 5 del mattino, come molte altre persone, si è messa in fila davanti alla Questura di Torino per poter ottenere il permesso di soggiorno. Rachele Bruni, la docente, ha accompagnato la studentessa di anni 18 alla Questura per ottenere un nuovo permesso di soggiorno dal momento che il suo è scaduto.
La studentessa di anni 18, sebbene nata a Torino, ha origini nigeriane e, a causa dell’iter burocratico, i tempi rischiano di allungarsi non riuscendo così a ottenere l’accesso agli esami di maturità. La prof. ha deciso di aiutarla e accompagnarla affermando: “forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ti faranno entrare”. Una frase brutta da ammettere ma che rappresenta la realtà.
In base al racconto dell’insegnante, la giovane si è sempre messa in fila insieme al padre ma, per un motivo o l’altro, non ha mai ottenuto il permesso di soggiorno e ha dovuto nuovamente rifare la trafila. Una giovane che non ha più i documenti da un anno circa e che ha perso la madre nel 2023.
Una giovane priva anche dell’assistenza sanitaria e quindi del medico di base, fatto di cui si è accorta la scuola dove studia. La giovane dovrà poi chiedere un nuovo appuntamento e un permesso di ricongiungimento familiare con la sorella che è già cittadina italiana. In questo modo potrà ottenere il permesso di soggiorno, accedere agli esami di maturità e anche avere il diploma di licenza media che non le è stato dato per mancanza di documenti.