Nella serata del 22 luglio Mario Draghi, con una conferenza stampa, ha annunciato l’estensione del green pass e la modifica dei parametri con cui vengono assegnati le fasce di rischio. Dal 6 agosto il “Digital green certificate”, che si può ottenere con una dose, servirà per accedere ai cinema, teatri, stadi, piscine, palestre, concorsi, musei, sale gioco e parchi divertimento. Brutto colpo invece per le discoteche, che resteranno chiuse anche con il green pass fino a data da destinarsi, mentre lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021.
Per Mario Draghi si tratta di una scelta obbligatoria: “Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche” rivelando di essere fiducioso per il futuro: “L’economia italiana sta bene. L’Italia cresce a un ritmo anche superiore rispetto ad altri Paesi Ue. Ma la variante Delta è minacciosa, si espande più rapidamente”.
Le proteste a Torino
Tra i primi a protestare sono i cittadini di Torino. In queste ore migliaia di persone hanno riempito Piazza Castello per il “No Paura Day“, la manifestazione lanciata nei giorni scorsi sui social che ha come obbiettivo quello di andare sia contro il green pass che l’obbligo di vaccinazione.
“La Digos ha contato 2.000 persone e quindi siamo almeno il doppio” afferma uno degli speaker della manifestazione pronunciate da un furgone per poi aggiungere: “Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire essere uomini liberi”. Per Maurizio Giordano, che di lavoro fa l’avvocato, il green pass è inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale ma anche umano.
Le prime proteste sono però scaturite in Francia, quando Emmanuel Macron ha annunciato il green pass per svolgere la maggior parte delle attività nel suo paese. Nella capitale Parigi, ma non solo, sono scese più di 110 mila persone con lo scopo di protestare contro il certificato verde.