Torino, perde la mano e la vista: l’amico costruisce per lui una mano robotica

La bellissima storia di Nicolas e Andrea, due amici inseparabili della provincia di Torino che adesso possono tornare a darsi la mano e ad abbracciarsi grazie ad una mano robotica. Nicolas è rimasto invalido dopo lo scoppio di una bomba.

Torino, perde la mano e la vista: l’amico costruisce per lui una mano robotica

Stava lavorando in un campo di patate a Novalesa, in provincia di Torino, quando all’improvviso ha visto qualcosa brillare nel terreno. Nicolas Marzolino, questo il nome di uno dei protagonisti di questa storia, decise di approfondire e volle prendere in mano quell’oggetto. Oggetto che all’improvviso esplose. Una deflagrazione devastante, tanto che dopo quell’episodio Marzolino perse sia la vista che la mano destra, che i medici dovettero amputare a causa delle gravissime lesioni. Era il 2 marzo del 2003 e Nicolas lo ricorda come fosse ieri.

L’amico Andrea Grandis adesso però gli è venuto incontro, soprattutto grazie alla sua passione per l’elettronica. Grandis al quotidiano La Stampa ha raccontato i momenti in cui l’amico ebbe l’incidente. Nicolas stava lavorando appunto in un campo di patate assieme ad alcuni suoi coetanei, quando vide per terra una strana “lattina” color argento. La prese e poi quest’ultima appunto esplose, questo perché si trattava di un residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale. La vittima dell’incidente fu dotata di una protesi in titanio, ma questa si rompeva sempre e alla fine Nicolas ha rinunciato anche a ripararla, visto i costi esorbitanti.

L’idea di Andrea

A questo punto Andrea, mentre studiava per la maturità, presso la sua abitazione di Susa ha cominciato a costruire una protesi per l’amico. Nel frattempo ha detto alla madre che se fosse stato promosso con 100 i suoi genitori avrebbero dovuto comprargli una stampante 3D. E infatti così è stato. Con tale oggetto elettronico Grandis ha stampato le parti meccaniche della protesi.

La protesi studiata da Andrea è adatta proprio adatta per i non vedenti. Per costruirla ha impiegato ben 10 mesi, senza alcun aiuto esterno. L’oggetto in questione permette di avere 6 prese differenti e si chiama Mark I Genesis. “Le dita si muovono grazie ai segnali muscolari residui presenti nel braccio, ma a rendere Genesis davvero unica è l’innovativo sensore di cui l’ho dotata. Si tratta di un sistema in grado di rilevare gli ostacoli a un metro e mezzo di distanza e avvisare il fruitore attraverso un allarme sonoro”– così spiega Andrea alla stampa nazionale.

Da qualche settimana Nicolas usa quasi quotidianamente la protesi studiata e creata dall’amico. Nel frattempo Grandis ha riparato l’altra protesi in titanio, pronta all’uso quindi in caso di emergenza. Una storia bellissima e piena di solidarietà che ci fa capire di quanto importante possa essere l’amicizia. Quella vera.

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