Si infittisce il giallo della donna caduta lo scorso 19 luglio dalla nave da crociera Costa Fortuna in Norvegia.
Dopo essersi svegliata dal coma, infatti, la donna ha dichiarato di non aver tentato il suicidio ma di essere stata spinta giù. Quello che sembrava un tentativo di suicidio, quindi, potrebbe essere un tentato omicidio.
È questo quello che emerge dalle prime dichiarazioni rilasciate da Flora Stuardo, dirigente Unicredit, che è precipitata dalla finestra della sua cabina della Costa Fortuna mentre navigava nelle acque della Norvegia.
Un volo di ben 33 metri, uno schianto in acqua fortissimo che ha causato alla donna parecchie fratture e danni agli organi interni, tanto che da allora la donna è rimasta in coma. Dopo tante settimane arriva il miracolo: la donna si sveglia.
A confermare il suo stato di salute il medico che l’ha tenuta in cura, il dottor Luca Brazzi. “La donna non ha più nessun particolare problema clinico, è fuori pericolo. Si è salvata perché anziché il cemento c’era l’acqua, altrimenti non avrebbe avuto scampo” dichiara il dott. Brazzi.
Adesso, però, dopo lo gioia del suo risveglio arrivano le sue dichiarazioni che schiacciano il compagno, un uomo torinese di 53 anni. Secondo il racconto della donna sarebbe stato lui a spingerla giù dalla finestra della loro cabine.
Non avrebbe mai pensato, quindi, di tentare il suicidio. Alla luce di queste dichiarazioni il caso è stato riaperto a Torino. Il compagno nega tutto e da sempre afferma di aver assistito alla caduta della donna impotente, senza riuscire a fermarla. I vicini di stanza, invece, hanno riferito di voci concitate prima di sentire l’urlo della donna.
Adesso gli inquirenti stanno vagliando le immagini fornite dalla compagnia di navigazione e presto potrebbero arrivare nuovi elementi in questa storia che si infittisce sempre più di mistero. Il marito e la figlia della donna, intanto, si schierano dalla sua parte, credendo alla sua versione e non a quella del compagno.