Torino, architetto ucciso dai ladri in casa: il padre chiede giustizia e verità

Roberto Mottura, architetto 50enne, è stato ucciso da un colpo di pistola al petto. Il padre della vittima, Attilio, chiede di far luce su quanto accaduto la scorsa notte in via del Campetto 33.

Torino, architetto ucciso dai ladri in casa: il padre chiede giustizia e verità

E’stato un colpo di pistola a centrare all’addome Roberto Mottura, architetto 50enne, ucciso nella sua villetta di Piossasco, nel Torinese, nel corso della notte di mercoledì 9 giugno. Ad ucciderlo, a premere il grilletto, il ladro o i ladri che si sono introdotti nel suo appartamento e che l’uomo ha evidentemente scoperto. 

Il padre della vittima, Attilio Mottura, che ha definito l’omicidio insensato perchè in casa non c’erano grossi valori, ora chiede giustizia e verità, chiede di sapere chi sono i colpevoli, qual è il movente che ha portato all’uccisione del figlio. 

Il racconto del padre della vittima

In un’intervista a La Stampa, Attilio Mottura ha raccontato che vive a 300 metri dalla villetta di suo figlio e che, in quasi 30 anni, ha subito 6 furti. Anche la cugina, che abita poco distante, ne ha subiti 3. L’uomo chiede di far luce su quanto accaduto la scorsa notte nella villetta di via del Campetto 33, dove Roberto viveva con la moglie e il figlio 13enne, entrambi ora rifugiatisi presso un parente, a Torino, per vivere privatamente questa tragedia.

La ricostruzione dei carabinieri

Dalla ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Torino, capitanato dal colonnesso Francesco Rizzzo, l’architetto avrebbe sentito i ladri in casa intorno alle 4 del mattino. I malviventi ( si sospetta almeno 2) si sarebbero introdotti nell’abitazione, forzando, fino a rompere, il vetro di una fnestra, che ha fatto scattare l’allarme. A quel punto si sarebbero imbattuti nel proprietario di casa che, svegliatosi per controllare la situazione, sarebbe stato coinvolto in una colluttazione, sfociata con l’uccisione del Mottura, centrato allo stomaco da un proiettile.

I ladri sono fuggiti senza portar via nulla, mentre a rinvenire il cadavere di Roberto è stata la moglie che lo ha trovato riverso sul pavimento, pensando inizialmente a un malore, per poi dare l’allarme. In una scarpata davanti alla casa è stato trovato un martello che i criminali avrebbero utilizato per rompere la finestra al primo piano; quella che dà accesso al salotto di casa. Evidentemente, prima di entrare nell’appartamento, hanno lanciato tutto. Le indagini sono coordinate dalla pm Valentina Sellaroli della procura di Torino. 

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