Torino, si gira e guarda il lato B di una ragazza: falso cieco smascherato dalla Guardia di Finanza

L'episodio è accaduto a Torino negli scorsi giorni, le fiamme gialle tenevano sotto occhio il soggetto già da diverso tempo per controllare appunto se rientrasse tra i beneficiari della pensione di invalidità.

Torino, si gira e guarda il lato B di una ragazza: falso cieco smascherato dalla Guardia di Finanza

Stava camminando per strada, ma non ha resitito a guardare il lato B di una avvenente ragazza che le è passata accanto. Fin qui la questione può apparire anche curiosa, ma questo è stato un gesto che ad un uomo di Torino è costato carissimo. Per questo l’uomo ha perso infatti la sua pensione di invalidità in quanto dichiarato cieco anche dai medici della Asl. Il soggetto però veniva tenuto sott’occhio già da diverso tempo dai militari della Guardia di Finanza. 

Le fiamme gialle volevano infatti verificare se davvero il soggetto rientrasse tra i beneficiari della pensione di invalidità. Quando però si sono accorti che l’uomo si era voltato per vedere il lato B della ragazza, i militari sono intervenuti e lo hanno fermato. L’uomo non è riuscito a dare spiegazioni convincenti ai militari, anche se fino ad allora non era mai stato visto fuori da casa senza il bastone. La Guardia di Finanza era appostata in strada proprio per effettuare controlli a campione.

A processo

L’uomo colto in flagranza ha 60 anni. Circa 8 anni fa aveva fatto domanda per ottenere la pensione di invalidità in quanto appunto diceva di essere cieco. L’uomo sarebbe riuscito quindi ad ingannare anche i medici della Asl To1 e quindi ottenere il sussidio mensile a chi necessita di accompagnamento. 

Secondo quanto accertato dalle Forze dell’Ordine, dal 2014 al 2018 l’uomo avrebbe sottratto all’Erario circa 30.000 euro. Questa l’accusa mossa anche dal pm della Procura di Torino, Gianfranco Colace. Molto probabilmente una falsa documentazione lo avrebbe fatto rientrare nei beneficiari del sussidio. Adesso l’uomo nei prossimi mesi dovrà affrontare un processo penale.

Sulla questione è intervenuto anche il legale che segue l’uomo, il quale non ci sta assolutamente alle accuse mosse dall’autorità giudiziaria nei confronti del suo assistito. “Gli atti offrono una tesi approssimativa e le accuse si basano su luoghi comuni. Il fatto che il mio cliente facesse la spesa o fosse in grado di aprire la porta di casa inserendo le chiavi nella toppa non sono elementi che contrastano con la sua invalidità visiva” – così ha spiegato l’avvocato Roberta Alba, pronta a difendere il 60enne in tutte le sedi opportune.

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