Tolse la vita al padre: assolto perché "incapace di intendere e di volere"

Simone Matteoni, che tolse la vita al padre e gli dette fuoco quando era ancora in vita per nascondere le prove, è stato dichiarato "incapace di intendere e di volere". Per l'uomo 15 anni di osservazione in una Rems.

Tolse la vita al padre: assolto perché "incapace di intendere e di volere"

Tolse la vita al padre 54enne, prima di caricarlo a bordo di un’auto e portarlo in una zona isolata per dare fuoco al corpo, senza sapere che al momento in cui appiccò le fiamme l’uomo era ancora in vita. Oggi il buggianese Simone Matteoni, 30 anni, è stato assolto dalla Corte d’Assise perché “incapace di intendere e di volere“.

I fatti risalgono al dicembre del 2022, quando una domenica sera il meccanico Massimiliano Matteoni si incontrò col figlio Simone a Chiesina Uzzanese, nel parcheggio di una nota discoteca. Qui il figlio raggiunse più volte il padre all’addome con due coltelli da cucina mentre si trovavano nell’auto del 54enne.

Poi, credendo che il padre fosse già deceduto, lo caricò sul suo furgone e e lo portò nella zona collinare di Buggiano, dove lo cosparse di benzina e lo dette alle fiamme in una scarpata, senza sapere che in realtà il padre era ancora vivo. Il corpo dell’uomo venne poi ritrovato semi-carbonizzato nella stessa scarpata di via Campioni dove il figlio lo aveva lasciato. Il giovane venne immediatamente arrestato e confessò subito.

Secondo quanto è emerso, Simone aveva disturbi psichiatrici riferibili ad una schizofrenia diagnosticata dal 2019, e prima di togliere la vita al padre aveva sospeso la terapia. Simone era ossessionato dalla figura del padre, e sentiva continuamente le voci di cui voleva liberarsi. Durante il processo, sono state richieste diverse perizie sul 30enne, ed i tre psichiatri incaricati hanno concluso per l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto. 

Nell’udienza di mercoledì pomeriggio, dove i fratelli di Simone e la compagna di Massimiliano al momento del decesso insieme ai figli avuti insieme erano i due volti della parte civile, la Corte d’Assise ha quindi disposto per Simone 15 anni di osservazione in una Rems, cioè una residenza per l’esecuzione di misure di pubblica sicurezza, vista la sua attuale pericolosità sociale. Nel tempo questa condizione potrà essere rivalutata.

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