Timbrava il cartellino e andava a lezione di danza: dipendente dell’ASL indagata per assenteismo

Secondo le indagini, la donna, invece di prestare regolare servizio, avrebbe timbrato il cartellino per attestare falsamente la propria presenza, per poi allontanarsi e dedicarsi a lezioni di danza durante l’orario di lavoro.

Timbrava il cartellino e andava a lezione di danza: dipendente dell’ASL indagata per assenteismo

 SULMONA – Truffa aggravata ai danni dello Stato. È questa l’accusa che il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, ha formulato nei confronti di una 51enne residente in città, dipendente della ASL 1 Abruzzo. La donna, impiegata negli uffici amministrativi dell’azienda sanitaria e assegnata a una delle palazzine di viale Mazzini, è finita al centro di un’indagine per assenteismo reiterato durante l’orario di lavoro.

Le indagini: tre mesi di assenze ingiustificate

I fatti contestati risalgono al 2023, in particolare al periodo compreso tra agosto e ottobre, quando, secondo l’accusa, la donna avrebbe timbrato regolarmente il cartellino per attestare la propria presenza sul posto di lavoro, per poi allontanarsi sistematicamente. Invece di rimanere in ufficio, la dipendente si recava in palestra e frequentava lezioni di danza, eludendo i controlli interni per almeno tre mesi consecutivi. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Sulmona, sotto la guida del capitano Cecilia Tangredi, e sono partite a seguito di un esposto anonimo che segnalava l’anomalo comportamento della dipendente.

Le prove raccolte e la chiusura delle indagini

Per ricostruire i movimenti della 51enne, le Fiamme Gialle hanno adottato una serie di strumenti investigativi, tra cui: Appostamenti mirati nei pressi della sede dell’ASL e delle strutture sportive frequentate dalla donna; Analisi dei dati GPS dell’auto della dipendente, che ha permesso di tracciare i suoi spostamenti durante l’orario di lavoro; Riprese video, che hanno documentato gli allontanamenti sistematici della donna dopo aver timbrato il cartellino. Sulla base di queste evidenze, la Guardia di Finanza ha denunciato la dipendente alla Procura della Repubblica di Sulmona, che ha successivamente formalizzato l’accusa di truffa aggravata. Il sostituto procuratore Iafolla ha quindi chiuso le indagini preliminari, confermando la fondatezza delle contestazioni e aprendo la strada a possibili sviluppi giudiziari.

Possibili conseguenze e lotta all’assenteismo

Ora la 51enne rischia provvedimenti disciplinari da parte della ASL, oltre a sanzioni penali e amministrative. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di controlli sempre più stringenti contro il fenomeno dei “furbetti del cartellino”, che rappresentano un grave danno per la pubblica amministrazione e per la collettività. L’attività investigativa della Guardia di Finanza e della Magistratura prosegue per contrastare episodi di mala gestione e assenteismo negli enti pubblici, assicurando maggiore trasparenza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse statali. 

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