Il terremoto che ha sconvolto Umbria e Marche tra il 26 ed il 27 ottobre ha lasciato pesanti strascichi sulla popolazione locale, generando un gran numero di sfollati (secondo le prime stime si parla di un numero di persone rimaste senza casa comprese tra le 3.000 e le 4.000) e facendo precipitare nuovamente l’Italia centrale nel terrore.
Gli eventi sismici però non sono ancora finiti: la scorsa notte la terra ha continuato a tremare, ed i sismografi hanno registrato oltre 100 scosse di intensità compresa tra magnitudo 2.0 e magnitudo 3.5 (quest’ultima, la più forte, avvenuta alle 4:13 di mattina a 10 chilometri da Ussita).
I terremotati hanno così dovuto rivivere un incubo purtroppo ormai ben conosciuto, sebbene non sia stati registrati ulteriori crolli ad edifici pubblici o abitazioni private. La prospettiva che eventi del genere possano continuare a ripetersi tuttavia esiste, dal momento che l’ipotesi di una faglia dormiente capace di scatenare altra devastazione non è ancora stata scongiurata.
Anche il premier Matteo Renzi ha parlato dell’attuale situazione dopo l’ultima notte di terremoto, durante la sua visita a Camerino: “Il terremoto ci sta mettendo a dura prova, ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini. Siamo più forti e ce la faremo“. Il problema principale rimane però quello dell’allocazione degli sfollati, dal momento che rimane impensabile allestire tendopoli con il gelo dell’inverno oramai alle porte.
Per ora le vittime del terremoto (che fortunatamente non ha causato morti) sono state trasferite presso palazzetti sportivi e strutture provvisorie, ma la Protezione Civile ha già dichiarato che è necessario riuscire a trovare sistemazioni più adeguate per far fronte all’emergenza. Nel frattempo le scuole rimarranno chiuse fino al prossimo 31 ottobre.