Terremoto nelle Marche, l’allarme dell’esperto Doglioni: "l’area marchigiana può essere soggetta a scosse più forti"

Carlo Doglioni, Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha parlato del terremoto registrato nelle Marche nella giornata di venerdì 29 ottobre 2021. Ecco le sue parole.

Terremoto nelle Marche, l’allarme dell’esperto Doglioni: "l’area marchigiana può essere soggetta a scosse più forti"

Nella giornata di venerdì 29 ottobre 2021, la terra ha tremato intesamente nelle Marche: l’Istituto Nazionale di Geosifisica e Vulcanologia, alle ore 12:53, ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 a Montefelcino, in provincia di Pesaro-Urbino, con ipocentro a 38 chilometri di profondità.

Dopo la scosse, Fanpage.it ha intervistato Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geosifisica e Vulcanologia, che ha chiarito come la causa della scossa sia legata alla discesa della crosta adriatica sotto l’Appennino,. La fortuna ha voluto che il terremoto in questione sia stato profondo. Per questo motivo non ci sono registrati danni in superficie.

Le parole di Doglioni

Doglioni, Presidente dell’INGV, ha aggiunto: “Storicamente sappiamo che l’area marchigiana può essere soggetta a terremoti con magnitudo maggiore a sei”, spiegando che non esiste una ciclicità regolare, ma ci sono settori in cui scosse molto forti possono registrarsi ogni 100 anni. “i terremoti, purtroppo, non hanno un orologio”, ha detto l’esperto.

Mentre nella giornata di sabato 30 ottobre 2021 l’Istituto Nazionale di Geosifisica e Vulcanologia non ha registrato scosse di terremoto pari o superiori a 2.0, venerdì 29 ottobre, invece, l’INGV ha registrato un sisma di magnitudo 2.2 a Occhiobello, in provincia di Rovigo, in Veneto, con ipocentro a 6 km di profondità.

Per quanto riguarda i Comuni che si trovano entro 20 km dall’epicentro del sismam il terremoto, in questo caso, è stato localizzato a 3 km da Occhiobello, a 4 km da Stienta, a 8 km da Fiesso Umbertiano e a 8 km da Gaiba. Per quanto riguarda le città più vicine all’epicentro del sisma, con almeno 50 mila abitabti, il terremoto è stato localizzato a 9 km a nord-ovest di Ferrara, a 26 km a sud-ovest di Rovigo, a 48 km a nord-est di Bologna e a 55 km ad est di Carpi.

Venerdì 29 ottobre scossa in provincia di Messina

Nel corso del pomeriggio di venerdì 29 ottobre, alle ore 16:02, l’Istituto Nazionale di Geosifisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto 2-2 in Sicilia, esattamente a Tripi, in provincia di Messina, con ipocentro a 7 km di profondità. Per i Comuni che si trovano entro 20 km dall’epicentro del sisma, il terremoto èstato localizzato a 2 km da Tripi, a 3 km da Mazzarrà Sant’Andrea, a 4 km da Basicò, a 5 km da Furnari.

Per quanto riguarda le città più vicine all’epicentro del sisma con almeno 50 mila abitanti, il terremoto è stato localizzato a 41 km ad ovest di Messima, a 47 km ad ovest di Reggio Calabria, a 51 km a nord di Acireale e a 63 km s nord di Catania.

Doppia scossa in provincia di Pesaro-Urbino

Nella giornata di venerdì 29 ottobre, a Montefelcino si è verificata una scossa di magnitudo 2.6 , con ipocentro a 36 km di profondità. L’evento sismico è stato localizzato dall’Istituto Nazionale di Geosifisica e Vulcanologia a 19 km a sud-ovest di Fano, a 20 km a sud-ovest di Pesaro, a 42 km a sud-est di Rimini e a 65 km ad ovest di Ancona.

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