Un sisma di grave entità ha sconvolto il Giappone, nella zona centrale del paese. Il primo bilancio è di 39 feriti, di cui sette sono gravi, e danni rilevanti in diverse strutture e abitazioni. Il governo ha reso noto che in due villaggi 37 case sono state rase al suolo e la situazione è davvero drammatica. La scossa è stata di magnitudo 6.7 e ha colpito maggiormente le città di Nagano, e anche la vicina stazione sciistica di Hakuba. A Nagano 30 case sono cadute a terra e 17 persone hanno riportato diverse ferite.
Ad essere coinvolti anche numerose abitazioni di Otari, dove sono crollati anche palazzi non residenziali. La conta dei danni comincia a preoccupare, e già alcuni esperti stanno cercando di fare una valutazione sommaria di tutto ciò che è andato distrutto. Le immagini trasmesse dalle televisioni sembrano uscite dal montaggio di una pellicola: palazzi che crollano a metà, cornicioni sospesi, strade sprofondate, voragini paurose popolano le tv e incutono timore e paura.
Il terremoto ha distrutto anche un binario ferroviario e il servizio è stato interrotto, mentre oltre 200 persone hanno lasciato le località di Hakuba e Otari perché inagibili. Nonostante la situazione sia disperata non si contano ancora dei morti, e il gestore della prefettura di Nagano, Shigeharu Fujimori, ha considerato questa notizia positiva in mezzo a tanta tragedia. Tante le persone che sono state soccorse mentre erano in casa e non potevano uscire, raggiungendo anche posti difficili.
Ecco il commento di Fujimori sulla situazione: “La zona più colpita è tra le montagne ed è poco popolata. I vicini hanno strette relazioni e si aiutano l’un l’altro. Quindi penso che nessuno sia stato dimenticato o lasciato isolato”. Ben 45 scosse di assestamento sono state rilevate dopo il terremoto ed è stato lanciato l’allarme per le frane, facili a verificarsi dopo tante scosse. Per fortuna è tornato attivo il servizio ferroviario ad alta velocità Shinkansen e sono stati resi possibili gli spostamenti, indispensabili in momenti terribili come questo.