Terremoto, il lato brutto dell’Italia: gli sciacalli operavano travestiti da volontari

Altri due sciacalli sono stati fermati mentre razziavano le abitazioni dei sopravvissuti al terremoto. Ecco da cosa si erano travestiti per poterr agire indisturbati tra i soccorritori.

Terremoto, il lato brutto dell’Italia: gli sciacalli operavano travestiti da volontari

Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale lo scorso agosto, con violente scosse che hanno fatto tremare la terra per giorni cancellando di fatto numerosi paesi (quantomeno sotto il punto di vista edilizio), continua ad essere un eloquente specchio d’attualità riguardo alle risorse ed ai problemi di un’Italia sempre più allo sbando.

Se è vero infatti che molti si sono mobilitati per assistere le vittime, d’altra parte è innegabile come le istituzioni si siano tirate indietro – una volta di più – esigendo che il tributo per gli errori compiuti da chi si è occupato di appaltare ed edificare le costruzioni più o meno “antisismiche” continui a venire pagato dalla fetta di popolazione meno abbiente.

Dopo il terremoto infatti sono spuntati come funghi associazioni e relativi numeri verdi per raccogliere fondi che saranno utili alla ricostruzione dei paesi distrutti, ma nonostante sia stato varato lo stato di emergenza, il Governo non ha preso alcun provvedimento eccezionale per convogliare parte delle cosiddette pensioni d’oro o dei super-stipendi dei manager allo scopo di aiutare le vittime del sisma.

E se da una parte la risposta sociale delle istituzioni è stata nei fatti completamente assente (o meglio è arrivata solamente a parole, il che è equivalente a livello pratico), dall’altra si sono verificati gli oramai consueti episodi di sciacallaggio che accompagnano sempre tragedie di questa portata.

Gli ultimi due personaggi che sono stati fermati mentre facevano razzia dei pochi beni rimasti alle vittime si erano peraltro abilmente cammuffati, in modo tale da poter agire indisturbati tra i soccorritori. Gli sciacalli, un 47enne ed un 41enne entrambi pregiudicati e residenti a Roma, si erano infatti travestiti da volontari per approfittare del disordine e far sì che nessuno badasse a loro mentre entravano nelle abitazioni per rapinarle.

I criminali, che utilizzavano un furgone Fiat Doblò per portare la refurtiva lontano dai luoghi colpiti dal terremoto, sono stati successivamente identificati all’interno della tendopoli di Acquasanta Terme, per poi venire arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno con la collaborazione dei militari mobilitati appositamente per prevenire gli atti di sciacallaggio.

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