L’emergenza incendi non si placa in questa rovente estate italiana, soprattutto al centro e al sud, dove la maggior parte dell’incendi è stata causata da piromani senza scrupoli. Questa volta, l’incendio è scoppiato in Molise, a Termoli per la precisione, dove un ammasso di sterpaglie ha preso fuoco nella zona industriale.
In poco tempo, le fiamme sono diventate sempre più gradi e hanno investito il polo Valle Biferno, dove è collocato lo stabilimento della Fiat. L’incendio prima ha attecchito sulle recinzioni della struttura, poi ha raggiunto due tensostrutture in plastica che contenevano i bancali vuoti, infine è arrivato nella zona della mensa nella sezione Termoli 3, un’area in cui si producono i motori delle automobili Fiat.
Vista l’entità dell’incendio, le autorità hanno chiesto da subito l’evacuazione dello stabilimento a tutti gli operari e impiegati e, poi, hanno proceduto allo spegnimento dell’incendio. In tutto, hanno lavorato due squadre a terra, e due elicotteri più un Canadair per domare il fuoco.
L’incendio per fortuna non è riuscito ad arrivare nelle zone dove si trovavano gli stoccanti e altri materiali pericolosi, e nemmeno al cuore del sito produttivo di tutto lo stabilimento. Per gli operai, questa giornata non sarà facile da dimenticare, visto il rischio che hanno corso in una normale giornata di lavoro. Le fiamme dell’incendio erano talmente alte che, insieme al fumo, hanno richiesto la chiusura di un pezzo dell’autostrada A14, tra Vasto sud e Poggio Imperiale, in entrambe le direzioni per tre ore.
Non è stata chiusa solo l’autostrada, ma anche la SS 87 Sannitica per 6 chilometri vicino allo svincolo del casello di Termoli, e la statale Adriatica per 3,5 chilometri: inoltre, è stata sospesa la circolazione ferroviaria tra Termoli e San Severo. In pratica, per tre ore, l’Italia è stata divisa in due parti nella direzione del Mar Adriatico.