Per giorni nessuno aveva più visto o sentito Teresa Di Fiore, insegnante sessantenne trasferitasi a Borgo Valsugana, in Trentino, da circa un anno. Viveva da sola in un appartamento che si affacciava su una tranquilla zona residenziale, e la sua assenza ha cominciato a insospettire i vicini, che con il passare delle ore hanno notato un odore insolito provenire dalla sua abitazione.
Dopo aver allertato le forze dell’ordine, si è scoperto ciò che nessuno avrebbe voluto immaginare: Teresa era lì, nella sua camera da letto, priva di vita da almeno una settimana, col corpo rimasto sotto un pesante armadio. Quando i soccorritori sono entrati in casa forzando la porta, si sono trovati davanti una scena che lascia sgomenti: l’armadio era crollato e Teresa era rimasta intrappolata tra il letto e il mobile caduto. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, non si tratterebbe di una situazione riconducibile ad alcuna dinamica sospetta.
L’ipotesi più concreta è che l’accaduto sia da considerare un triste episodio domestico, dovuto forse a un cedimento strutturale improvviso dell’armadio o a un movimento involontario che ne avrebbe causato la caduta. Per fugare ogni dubbio, la procura ha comunque disposto un esame autoptico, che sarà utile a chiarire con precisione le cause della scomparsa.
Teresa Di Fiore era una professoressa molto apprezzata all’istituto tecnico Tambosi di Trento, dove insegnava con passione. I colleghi e gli alunni la ricordano come una persona gentile, discreta, e sempre disponibile. Originaria di un paese nei pressi di Tivoli, in provincia di Roma, si era trasferita in Trentino per motivi lavorativi. Nonostante vivesse sola, manteneva rapporti cordiali con i residenti del quartiere. La sua scomparsa ha lasciato un senso di vuoto nella comunità scolastica e tra i vicini, che ora si interrogano su come sia possibile che per così tanti giorni nessuno si sia accorto di nulla.
La vicenda di Teresa Di Fiore pone l’attenzione su un tema spesso sottovalutato: la solitudine delle persone che vivono da sole, anche quando sono professionalmente attive e socialmente integrate. In un’epoca in cui la connessione virtuale è pervasiva, può capitare che una persona scompaia dal mondo reale senza che nessuno se ne accorga subito. Non è solo un monito a essere più presenti per i nostri vicini, ma anche a rivedere i modelli di assistenza e prevenzione per le fasce più vulnerabili della popolazione.