Tentato omicidio dopo una rissa: giovane condannato a 8 anni e sei mesi

I fatti si verificarono la notte tra il 4 e 5 luglio 2020 a Oria, in provincia di Brindisi. Per questo un 31enne del posto adesso è stato condannato, ritenuto colpevole di rissa e detenzione in luogo pubblico di un'arma da sparo.

Tentato omicidio dopo una rissa: giovane condannato a 8 anni e sei mesi

Il Tribunale di Brindisi ha condannato a otto anni e mesi sei di reclusione il 31enne Salvatore Schiavone per i reati di rissa e detenzione in luogo pubblico di un’arma da sparo. I fatti risalgono alla notte tra il 4 e il 5 luglio 2020, quando a Oria, in provincia di Brindisi, ci fu una accesa discussione sfociata in un tentato omicidio ai danni di due persone. Sono l’una di notte tra il 4 e il 5 luglio, quando all’improvviso scoppia una lite tra alcune persone. 

Le persone coinvolte sono due fratelli, Davide Conte, 52enne nato a Torino e residente a Oria; Francesca Conte, 44enne nata a Francavilla Fontana e residente a Oria e Mattia De Taranto, 26enne nato a San Pietro Vernotico e residente a Oria assieme a Cosimo De Taranto, 59enne nato e residente a Oria. Alla base della discussione ci sarebbe stato un rapporto sentimentale, burrascoso, tra Mattia De Taranto e la figlia di Davide Conte. Dalle parole si passò quindi ai fatti. 

La rissa e il tentato omicidio

Vedendo la rissa avvenuta in piazza Manfredi un gruppo di persone si frappone per calmare gli animi, e tra questi ci sono Cosimo De Taranto, padre dello stesso Mattia e Salvatore Schiavone, che quindi in quel frangente prendono le parti del 26enne. I cittadini che assistevano alla scena, preoccupati, allertarono subito i carabinieri della locale stazione, che giunsero sul posto. 

La rissa si interruppe, ma riprese poco dopo nella centralissima piazza Lorch, dove c’era un locale di proprietà della famiglia Di Taranto. La baraonda continua fino alle quattro del mattino, quando si sentono dei colpi di pistola che vanno a colpire un’auto in transito, a bordo della quale c’erano due giovani del posto totalmente estranei alla vicenda. Il mezzo ebbe il lunotto posteriore danneggiato. 

La Procura della Repubblica di Brindisi ritiene colpevole di aver esploso il colpo proprio Salvatore Schiavone, per il quale lo stesso pm Pierpaolo Montinaro aveva chiesto otto anni e quattro mesi di reclusione. I giudici del Tribunale nella recente sentenza giunta in queste ore (presidente Simone Orazio, a latere Adriana Almiento e Adriano Zullo) hanno invece aumentato la pena detentiva nei confronti dello Schiavone a otto anni e mesi sei per l’appunto. Nei confronti dei due fratelli Conte, e dei Mattia e Cosimo De Taranto, all’epoca dei fatti venne solamente emesse un obbligo di dimora. Per loro si sta svolgendo un altro processo ancora in fase dibattimentale. Il processo nei confronti del 31enne è stato celebrato con rito abbreviato, subordinato a una perizia balistica e all’ascolto di un perito. I carabinieri hanno anche posto in essere l’ascolto di alcuni testimoni e intercettazioni in modo da ricostruire per bene che cosa accadde quella notte del luglio 2020.

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