Tentano il furto alle Poste, ma sbagliano la carica deflagrante: ladri in fuga a mani vuote

I ladri avevano scelto con cura il momento dell’azione: sono entrati in azione proprio nella notte tra venerdì e sabato, alla vigilia del weekend di Pasqua, con l’intento di approfittare della maggiore disponibilità di contanti presso l’ufficio postale.

Tentano il furto alle Poste, ma sbagliano la carica deflagrante: ladri in fuga a mani vuote

SPOLTORE – Potrebbe essere clamorosamente fallito il colpo messo a segno sabato sera ai danni dell’ufficio postale di Santa Teresa di Spoltore. I ladri, entrati in azione attorno alle 21.20 con un piano che sembrava ben studiato, non sarebbero riusciti ad impossessarsi del denaro contenuto nello sportello automatico, nonostante la botta di due esplosivi che hanno letteralmente distrutto la sede di via Gran Sasso. La filiale si trova in una zona densamente frequentata, circondata da locali aperti e affollati: due ristoranti, una pizzeria, un bar e una sala per feste private, tutti pieni di clienti al momento del raid.

Secondo le prime ricostruzioni, la banda sarebbe composta da quattro uomini: tre incappucciati, magri e veloci nei movimenti, e un quarto con il ruolo di palo e autista, a bordo di una Fiat Panda risultata poi rubata e rinvenuta bruciata in via Prati, poco distante dal centro abitato. Un particolare che ha insospettito gli investigatori riguarda l’intensità dell’esplosivo utilizzato: la seconda deflagrazione potrebbe non essere stata prevista, segno di un possibile errore di calcolo nella quantità di materiale impiegato per scardinare il bancomat.

Questo fuori programma, molto probabilmente, ha compromesso il piano, costringendo i malviventi a fuggire a mani vuote.Il blitz è avvenuto proprio nel sabato che precede la Pasqua, un momento strategico scelto con cura dalla banda: si presume che i malviventi volessero approfittare del rifornimento di contanti effettuato in vista delle festività, durante le quali si registra una maggiore richiesta di denaro liquido da parte della clientela.Le indagini, affidate ai carabinieri del comando provinciale di Pescara, si stanno concentrando anche sull’auto abbandonata in via Prati, un’area che rappresenta un punto nevralgico per le vie di fuga: da lì si può imboccare rapidamente la circonvallazione che collega Francavilla al Mare e Montesilvano, consentendo in pochi minuti l’accesso all’autostrada o ad altre vie secondarie utili per una rapida dispersione.

A rendere ancora più complessa e inquietante la vicenda è un episodio avvenuto circa quattro ore dopo, nella notte tra sabato e domenica, sull’autostrada A22 del Brennero. Poco dopo la mezzanotte e mezza, una Opel Insignia ha sbandato tra i caselli di Pegognaga e Mantova Sud, finendo contro il guardrail. Al suo interno, gli agenti della polizia stradale di Verona Sud hanno fatto una scoperta agghiacciante: l’auto era imbottita di esplosivo, con una decina di “marmotte” già pronte all’uso, complete di fili elettrici e sistemi di innesco tramite batteria. A bordo anche quattro targhe rubate. Nessuna traccia, invece, degli occupanti: si sono dileguati nelle campagne, facendo perdere le loro tracce.Un dettaglio temporale apre ora un interrogativo inquietante: è possibile che si tratti della stessa banda che ha colpito poche ore prima a Santa Teresa di Spoltore? La distanza tra Pescara e Mantova è di circa 460 chilometri, percorribili in poco più di quattro ore.

La carica alle Poste è avvenuto alle 21.20; il sinistro in A22 è stato registrato intorno all’1.30. Un arco temporale compatibile, su cui gli investigatori stanno concentrando l’attenzione. I carabinieri stanno già analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza lungo l’autostrada, nei pressi delle aree di servizio e agli svincoli, per verificare eventuali spostamenti sospetti.Nel frattempo, l’ufficio postale di Santa Teresa è costantemente sorvegliato dalle guardie giurate dell’Istituto di vigilanza Italpol, incaricate di prevenire possibili intrusioni o ulteriori atti vandalici, mentre la zona è ancora sotto sequestro per consentire i rilievi tecnici.

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