Il verdetto del maxi processo ai No tav per gli scontri del 2011 in Val di Susa è abbastanza pesante: 47 condanne, per un totale di circa 140 anni di carcere, e sei assoluzioni. Quando è stata pronunciata la sentenza presso l’aula bunker delle Vallette, a Torino, dal giudice Quinto Bosio, il pubblico ha inveito contro le pene con il grido “vergogna” e alcuni dei presenti hanno anche intonato la canzone Bella Ciao.
Un imputato ha gridato: “Questo è un processo politico. Non ci seppellirete con queste condanne”. Anche i difensori hanno ritenuto le pene troppo aspre, e uno degli avvocati di un imputato, Gianluca Vitale, ha detto: “Questa sentenza infligge condanne spropositate e riconosce provvisionali assurde in totale assenza di prove“. E lo stesso dice Roberto Lamacchia: “Si tratta di una sentenza già scritta e immaginabile. L’entità delle pene non ha alcun senso”.
Alberto Perino, leader storico del movimento No Tav, dice che tutto ciò è frutto di una vendetta, e non è certo una giustizia. Il leader conferma comunque che non si fermerà nella sua protesta. Nella sentenza sono state accordate dalla corte le provvisionali, di cui circa la metà della somma stabilita di circa 150 mila euro in favore delle parti civili del processo a carico degli attivisti andrà al Ministero dell’Interno, mentre altre somme sono state accordate anche ai Ministeri della Difesa e dell’Economia.
Maurizio Lupi ha commentato la sentenza come un ripristino della legalità, e aggiunge: “Una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza”. E ribadisce che ferire le persone, poliziotti e assaltare un cantiere è un crimine, ed è necessario stabilire ordine e rispetto delle regole.
Dopo la sentenza numerose le manifestazioni in strada, e diversi momenti di tensione si sono verificati nella zona di Bussoleno, in Valle di Susa: qui un gruppo di manifestanti No Tav ha bloccato la A32 Torino-Bardonecchia e la statale 24, lanciando sassi e fumogeni contro i poliziotti che sono stati costretti a intervenire. Anche qui sono stati arrestati tre manifestanti, e la lotta dei No tav sembra proprio non essere finita.