Fermava le automobili in cui c’erano delle donne, poi compiva atti di autoerotismo davanti a loro mostrando le parti intime. C’è stato terrore lunedì scorso 24 maggio a Gallipoli (Lecce), dove un imprenditore di Sava (Taranto), di 70 anni, è stato denunciato dalla Polizia di Stato per atti osceni in luogo pubblico. A segnalare la sua presenza sono state diverse signore e ragazze che sono state importunate dal soggetto. Quest’ultimo è però venuto allo scoperto, in quanto, tramite il suo avvocato, ha inviato una lettera ai giornali locali in cui racconta quanto accaduto e la sua storia.
Per motivi di privacy, ma anche per la delicatezza, abbiamo deciso di omettere il nome dell’imprenditore 70enne. Quando è stato portato in Questura, oltre ad essere deferito in stato di libertà, per lui il questore ha proposto l’etichettatura come persona indesirata a Gallipoli. “Non commetterò mai più cose di questo tipo,anche alla luce del fatto che sono stato il fondatore nella nostra provincia di una scuola Steineriana che insegna l’armonia e lo sviluppo della persona nella tripartizione del corpo, anima e spirito” – così comincia la lettera del 70enne, che si sente mortificato per quanto avvenuto.
L’imprenditore: “Sono stato truffato”
A seguire, il 70enne spiega che in passato è stato truffato da un altro imprenditore per una somma di un milione di euro. Ciò lo ha fatto quindi cadere nello sconforto più totale, e allora l’uomo cominciò a fare uso di sostanze stupefacenti per alleviare il dolore. Lui stesso afferma che questa reazione è stata assolutamente sbagliata.
Tra l’altro la circostanza sembra confermata anche dalla Polizia di Stato, che nella sua auto ha trovato una piccola quantità di marijuana. Per questo è stato anche segnalato come assuntore di sostanze stupefacenti. Proprio per aver fatto utilizzo di queste droghe ha perso la cognizione della realtà, andando a commettere il reato per il quale adesso è stato denunciato.
“Ho avuto delle reazioni inconsulte alla vista di alcune ragazze senza rendermi conto della gravità di tali atti” – questa è la spiegazione che lìimprenditore dà del suo gesto. L’uomo, ad oggi, è molto provato per quanto successo, come già detto in precedenza. La lettera, ha specificato poi l’uomo, non vuole essere una dichiarazione di discolpa. Oltre alle denuncia penale, l’imprenditore dovrà pagare 2.500 euro di multa perché guidava senza patente e con l’auto priva di collaudo.