Taranto, anziano ucciso a Maruggio: a dicembre 2021 il pronipote avrebbe tentato di strangolarlo

Continuano serrate le indagini attorno al delitto di Maruggio (Taranto) avvenuto la notte tra l'1 e il 2 febbraio. Principale sospettato è il pronipote dell'84enne ucciso, che si trova attualmente rinchiuso in carcere. Una parente ha parlato con i carabinieri.

Taranto, anziano ucciso a Maruggio: a dicembre 2021 il pronipote avrebbe tentato di strangolarlo

I carabinieri della stazione di Maruggio e del comando provinciale di Taranto stanno ancora proseguendo con le indagini attorno al delitto consumatosi la notte tra l’1 e il 2 febbraio, quando l’84enne Angelo Taurino è stato barbaramente assassinato in casa sua. A trovarlo esanime nell’abitazione sarebbe stato il pronipote Antonio Taurino, 38 anni, oggi principale indiziato del delitto. L’uomo si trova attualmente in carcere. Per gli inquirenti sarebbe stato lui ad uccidere l’anziano, molto probabilmente in seguito all’ennesima richiesta di denaro da parte del 38enne. 

Ma in queste ore emergono ulteriori particolari, che fanno addirittura aggravare la posizione della persona attualmente indagata. Una parente della vittima, che vive altrove, dopo il delitto ha chiamato la caserma dei carabinieri di Maruggio per poter parlare con il comandante Cosimo Massaro, spiegando ai militari dell’Arma che l’84enne veniva vessato in continuazione dal pronipote. Sarebbe stato proprio l’anziano a fare questa confessione alla parente. 

Tentativo di strangolamento

Secondo il racconto della parente a metà dicembre 2021 l’ennesima, presunta estorsione messa in atto dal pronipote, sarebbe terminata con un tentativo di strangolamento da parte del 38enne nei confronti della vittima. Il tragico epilogo di questa storia è avvenuto proprio dopo poco più di due mesi, la scorsa settimana. 

Il quadro che emerge dalle indagini effettuate dai carabinieri e dall’autorità giudiziaria fino a questo momento rivela che l’84enne fosse succube del 38enne. Le richieste di denaro sarebbero avvenute sempre di notte. Da ricostruire per bene ancora la dinamica del delitto. Taurino ha spiegato di essersi introdotto nell’appartamento da una finestra, in quanto aveva notato che l’anziano non rispondeva, per cui si è recato dentro per vedere cosa fosse successo.

Una versione, quest’ultima, che non è stata ritenuta plausibile sin da subito dai carabinieri, questo anche perchè sulla scena del crimine gli investigatori hanno trovato alcuni elementi che sarebbero riconducibili proprio all’indagato: si tratta di abiti e un paio di scarpe utilizzate dall’assassino che erano ancora bagnati e sporchi di sangue, trovati in lavatrice. L’indagato vive ad un centinaio di metri dalla casa dove viveva l’84enne. La compagna del presunto assasino ha confessato ai carabinieri di aver fatto sparire le tracce di quanto accaduto perchè costretta dal compagno.

Continua a leggere su Fidelity News