Tagli scuola, niente prof di sostegno: "Tenete i figli con handicap a casa"

La decisione di una scuola in provincia di Bologna sta facendo discutere tutta Italia: non avendo fondi a disposizione per gli insegnanti di sostegno, ha chiesto ai genitori con figli portatori di handicap di tenere i ragazzi a casa.

Tagli scuola, niente prof di sostegno: "Tenete i figli con handicap a casa"

Una scuola del bolognese ha si è fatta pioniera di una strategia di sopravvivenza che sta facendo discutere tutta Italia nelle ultime ore: non potendo più disporre dei fondi necessari a mantenere insegnanti di sostegno nel proprio organico, l’istituto in questione ha formalmente richiesto ai genitori degli alunni frequentanti affetti da handicap di tenere a casa i propri ragazzi.

Un provvedimento del genere non poteva che scatenare polemiche, essendo palesemente controverso: se da una parte può permettere alla scuola di risparmiare risorse umane, dall’altra va contro il diritto a tutti i ragazzi di poter accedere all’istruzione pubblica completa. Proprio a causa della natura discutibile di questa decisione, molte famiglie hanno protestato contro l’amministrazione – ma c’è anche chi si è detto concorde.

Tuttavia Carlo Braga, dirigente scolastico dell’istituto tecnico commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna) dove questo provvedimento è stato attuato, è convinto che questa sia la soluzione migliore per far fronte alle difficoltà della scuola. E’ stato infatti reso noto che, sebbene l’anno scolastico sia ufficialmente cominciato da ben 3 settimane, manchino ancora 40 docenti per completare l’organico.

Di questi 40 insegnanti mancanti, 30 sono proprio professori di sostegno. Da qui l’idea – per quanto sofferta – di adottare una misura così drastica: “Ai genitori ho descritto la situazione e l’impossibilità della scuola di fare fronte a questa emergenza. Da qui la richiesta alle famiglie che possono, di tenere a casa a turno i loro ragazzi“.

Non si tratta dunque di una “epurazione degli invalidi”, bensì della richiesta di frequentare alternatamente la scuola in modo tale da permettere ai pochi insegnanti di sostegno presenti di star dietro a tutti ad intervalli. Lo stesso Braga ha infatti ribadito che: “E’ un’iniziativa sofferta, ma come posso fare a distaccare trenta insegnanti curricolari da altrettante classi per dedicarli ai disabili?“.

A livello logistico, l’iniziativa della scuola merita un applauso. Ma dal punto di vista umano, è chiaro che questa situazione non possa diventare una “nuova normalità”, come sottolineato dal dirigente scolastico stesso: “Ci abbiamo messo tutto l’impegno, ma una situazione eccezionale richiede soluzioni eccezionali“.

Continua a leggere su Fidelity News