Svolta sul caso Della Volpe, indagati moglie e cognato

Francesco Della Volpe fu trovato 23 anni fa ucciso a colpi di martellate in testa. Oggi un esame del dna con le nuove tecniche di laboratorio ha fatto emergere prove a carico del cognato. Indagata anche la moglie, considerata la mandante del delitto

Svolta sul caso Della Volpe, indagati moglie e cognato

Un caso di cronaca accaduto 23 anni fa nella provincia di Livorno porta alla ribalta nuovi indizi su alcuni indagati. La vicenda riguarda la morte di Francesco Della Volpe, un uomo di 45 anni ucciso a martellate in testa 23 anni fa a Cecina. Allora il cadavere venne trovato in un fosso, a poca distanza dalla vettura, rinvenuta in un piazzale e con le chiavi inserite nel cruscotto. All’epoca le indagini eseguite sul caso portarono alla conclusione che l’uomo era stato aggredito la notte precedente ma nonostante gli investigatori avessero battuto diverse piste nulla aveva portato alla risoluzione della vicenda. La cosa che emergeva rispetto alle altre era il rapporto che aveva con la moglie, che spesso maltrattava e per questo motivo la donna lo aveva spesso denunciato. Inoltre, l’uomo aveva molti debiti e alla fine le indagini erano state chiuse per impossibilità a procedere.

Da allora sono passati 23 anni e il caso si riapre. Grazie alle nuove tecnologie è stato possibile individuare due profili di Dna rilevati allora sul luogo dell’omicidio e presi da un cappellino da muratore e su alcuni guanti di plastica. Gli esami di laboratorio hanno permesso di trovare uno dei dna corrispondenti tra i familiari, esattamente con quello di Ernesto Fiumicello, 59 anni, cognato della vittima perché allora sposato con una sorella della moglie. Fiumicello è ritenuto responabile dell’omicido del cognato, e sicuramente uno dei partecipanti al delitto. L’altro dna è ancora da individuare e gli investigatori stanno esaminando con attenzione per scoprire il nome dell’altra persona che avrebbe preso parte all’omicidio.

Ma le nuove indagini hanno fatto emergere altre accuse nei confronti della moglie della vittima, adesso accusata di essere stata la mandante del delitto. A quanto pare la donna era stanca dei maltrattamenti del marito e avrebbe commissionato l’omicidio. Dunque l’accusa per lei e il cognato è di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. La donna, Carmela Granata, che oggi ha 57 anni, dovrà rispondere delle accusa sopra citate, e troppi sono gli elementi a suo carico, tra cui anche la separazione che era in corso tra i due in quel lontano 1991, separazione che la donna voleva perché esasperata dalle violenze.

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