In molti conosceranno la storia di Susanna, la nota prostituta di Via Salaria che gira in bicicletta per la via. Madre single di due figli, si è raccontata ai microfoni del programma radiofonico La Zanzara su Radio 24. Dopo aver passato la vita a lavorare presso bar e ristoranti ha deciso di dare una svolta e cambiare mestiere: il più antico del mondo.
Susanna è diventata un po’ il simbolo di Via Salaria infatti è molto conosciuta per le strade di Roma e non viene mai importunata, nemmeno da polizia e carabinieri che le lasciano svolgere il lavoro in tutta tranquillità.
Di recente la donna si è rivelata nuovamente a La Zanzara per raccontare un fatto accadutole di recente. Un suo cliente, arrivato alla sua postazione in motorino, le chiede informazioni riguardo alle tariffe e chiede se c’era qualcosa su cui sdraiarsi per fare sesso. L’unico mobilio a disposizione era una sedia ed un tavolo. Non appena Susanna si è girata, il cliente, un giovane romeno, l’ha aggredita sferrandole un pugno sulla schiena e gettandola a terra. Le intenzioni erano chiare: voleva i soldi e divertirsi.
La donna, in preda alla paura, ha cercato disperatamente aiuto gridando ed è in quel momento che la situazione si è aggravata. L’aggressore ha sferrato una serie di colpi sul suo volto provocandole fratture al naso e alla mandibola. Una volta spogliata, il giovane romeno voleva iniziare a fare sesso. Susanna lo implorava di non ucciderla, di fare quel che voleva ma di lasciarla in pace perché madre di due figli.
Il cliente ha continuato a picchiarla spaccandole la mano, rompendole un dito e fratturandole una costola. Poi l’atto si è compiuto in maniera protetta e il preservativo usato è stato tenuto dall’aggressore in modo da non essere rintracciato. In seguito si è compiuto il furto: 400 euro di bottino e lo smartphone. Alla vittima pero non sono stati sottratti altri beni come i documenti e le chiavi di casa.
La violenza non è terminata però. Dopo un tentativo di strangolamento durante l’amplesso, Susanna è stata legata nuda con violenza ad un ombrellone: “Se provi ad urlare ti ammazzo”. Susanna, ancora sotto choc, è tornata a lavorare dopo l’arresto dell’aggressore.
Ancora intimorita svolge la sua attività per le strade dichiarando di rinunciare ai clienti che non la convincono e che fa quello che fa per i suoi figli.