Nelle prime ore del mattino di domenica 6 luglio 2025, il viadotto “Idro” nei pressi di Otranto, in provincia di Lecce, è stato il teatro di un episodio delicato ma a lieto fine. Un uomo di 39 anni, in evidente stato di alterazione, aveva oltrepassato le barriere di protezione della strada statale 695, lasciando intendere di voler compiere un gesto estremo.
La sua presenza sul bordo del cavalcavia ha immediatamente destato preoccupazione tra i pochi passanti del momento, uno dei quali ha contattato il numero unico di emergenza 112. La segnalazione ha attivato in tempo reale l’intervento degli agenti della Sezione Volanti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Otranto.
Giunti sul posto, i poliziotti hanno riconosciuto l’uomo, già noto per precedenti interventi legati a situazioni familiari complesse. La scena che si sono trovati di fronte era tutt’altro che semplice: l’uomo, visibilmente scosso, sembrava determinato, influenzato anche da un mix di alcool e sostanze stupefacenti.
È in questo frangente che la componente umana ha fatto la differenza. Gli agenti, Michele e Giovanni, hanno avviato un dialogo delicato, paziente, durato circa mezz’ora. Parole semplici, dette con il cuore, che hanno permesso di abbattere la barriera della disperazione. Non si è trattato solo di una negoziazione, ma di un incontro umano, favorito da un rapporto di fiducia costruito nel tempo tra il 39enne e i poliziotti.
Alla fine, l’uomo ha scelto di farsi aiutare. È stato preso in consegna dai sanitari del 118 e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano. Dopo un primo consulto con lo psichiatra di turno, è stato disposto il ricovero per monitoraggio e supporto terapeutico. Un gesto salvifico che, ancora una volta, dimostra l’importanza dell’ascolto e dell’intervento tempestivo, soprattutto nei casi in cui fragilità personali si sommano a stati alterati dalla dipendenza.
L’episodio ha suscitato riflessioni anche all’interno della comunità. Il presidente del consorzio di Rosa Marina, Ninni Cea, ha sottolineato l’importanza di un presidio costante delle forze dell’ordine sul territorio, soprattutto in località che d’estate vedono crescere notevolmente la popolazione. Un’attenzione necessaria anche alla luce delle crescenti segnalazioni di disagio giovanile e tensioni familiari che spesso restano sottotraccia.