L’ imprenditore Gialuca Ciferri si è suicidato impiccandosi all’interno della cella nella quale si trovava dopo aver ucciso il mese scorso due suoi operai che avevano chiesto degli stipendi arrestati.
È morto così Gianluca Ciferri, l’imprenditore in carcere per il duplice omicidio dei suoi operai Mustafa Nexhmedin, 38 anni, e Avdyli Valdet, di 26, due carpentieri di origini kosovare che lavoravano per lui da qualche tempo.
L’uomo li aveva uccisi con alcuni colpi di pistola dopo quella che, secondo la sua versione, era stata una vera aggressione da parte dei due dipendenti. L’uomo, però, si è tolto la vita a soli 48 anni all’interno della sua cella del carcere di Ascoli Piceno, nella quale stava scontando la sua detenzione, impiccandosi con una corda creata con coperte e federe.
La sua versione dei fatti era sempre stata la stessa. “Mi sono difeso da un’aggressione. I due operai erano armai di una piccozza, ho avuto paura ed ho sparato” ha dichiarato l’imprenditore. I due operai erano venuti a chiedergli degli stipendi arretrati, chiesti più volte in passato e che adesso ammontavano a ben 20 mila euro.
Le vittime erano sposate ed avevano entrambi dei bambini piccoli a cui non sapevano come provvedere. Il terribile fato si è svolto il 15 settembre scorso, presso l’abitazione di Ciferri dove i due operai si erano recati per riscuotere i soldi che gli spettavano.
L’imprenditore ha dichiarato di essere corso a prendere la pistola in garage quando si è reso conto che i due operai erano armati ed erano abbastanza minacciosi. I due operai sono stati colpiti da diversi colpi di arma da fuoco.
Ciferri ha deciso di impiccarsi all’interno della sua cella dove non era solo, ma il compagno si è accorto di tutto solo alle 4 di notte. L’ imprenditore lascia una compagna e tre figli e sembra aver lasciato una lettera d’addio.