Street Artist Jorit aggredito e derubato mentre realizzava un murale per Luana D’Orazio

Lo street artist Jorit è stato aggredito da un tossicodipendente mentre dipingeva un murale per Luana D'Orazio, la giovane madre 22enne morta sul lavoro. "Non sporgerò denuncia. Questa gente è soltanto feccia, noi dobbiamo stare con i lavoratori"

Street Artist Jorit aggredito e derubato mentre realizzava un murale per Luana D’Orazio

Lo street artist Jorit è rimasto vittima di una violenta aggressione e rapina a Roma, dove stava lavorando ad un murale dedicato a Luana d’Orazio, la giovane madre 22enne morta lunedì a causa di un incidente sul lavoro. Luana stava lavorando ad un orditoio quando è stata risucchiata dalla macchina ed uccisa sul colpo.

Il murale è stato realizzato al Prenestino, all’esterno dell’Ex Snia, una scelta ragionata dato che si tratta di una vecchia fabbrica tessile aperta dal 1923 fino alla metà degli anni Cinquanta, lo stesso ambito della ditta in cui la giovane Luana ha perso la vita in provincia di Prato. Durante la realizzazione dell’opera, un uomo armato di coltello ha rapinato lo street artist.

A raccontare l’aggressione subita è lo stesso Jorit, che pubblica su Instagram le ferite riportate nell’incidente e commenta: “un tossicodipendente con una scusa mi ha dato addosso, un omone di 2 metri con cane altrettanto grosso, il cane ovviamente non è colpa sua (poverino) per difendere il padrone mi ha morso il braccio atterrandomie”.

Lo scopo dell’aggressione, racconta lo street artist napoletano, era il furto di una collanina che aveva per lui un grande valore sentimentale. Jorit ha spiegato di non voler vendicarsi e che non sporgerà denuncia, ma che ha comunque voluto parlare pubblicamente di quanto accaduto, sperando che possa far ragionare “tutte le persone che lottano ogni giorno, tutti noi che affettuosamente ci chiamiamo ‘compagni’, noi che vogliono cambiare questo mondo, questa gente è soltanto feccia noi dobbiamo stare con i lavoratori“.

L’artista ha ammesso di essere rimasto traumatizzato dall’esperienza, ed in un post successivo si è difeso dagli attacchi subiti dal web, commentato che per lui la droga non ha niente a che vedere con le lotte sociali, e pur essendo d’accordo sul fatto che i tossicodipendenti vadano aiutati, non si può rispondere con una carezza davanti ad una persona che ti punta un coltello addosso. “Queste persone sono pericolose e vanno allontanate, sopratutto da spazi che si definiscono “liberati”, ora è successo a me ma domani può succedere a chiunque“, scrive su Instagram.

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