E’ stato arrestato nella serata di ieri un 22enne nordafricano nei pressi di Milano, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Digos (diretta dal vicequestore Bruno Megale) con la collaborazione del Ros dei carabinieri. Il giovane, si presume di nazionalità marocchina, sarebbe indiziato per la strage avvenuta al Museo del Bardo lo scorso 18 Marzo, nel corso della quale furono uccise 24 persone; l’attentato venne poi rivendicato dall’Isis.
L’organizzazione di fondamentalisti islamici intendeva colpire la Tunisia direttamente al cuore dell’economia del Paese, in quanto il Museo del Bardo rappresenta un’enorme attrazione dal punto di vista turistico e culturale: si tratta infatti del più antico museo non solo del mondo arabo, ma dell’Africa intera. Non a caso, 21 tra i 24 morti mietuti dai fanatici religiosi erano turisti (dei quali quattro erano italiani).
Sul terrorista 22enne pendeva un mandato d’arresto internazionale emesso dalle autorità tunisine: secondo le fonti dell’intelligence locale infatti, il ragazzo sarebbe stato direttamente coinvolto nello svolgimento dell’attentato, ed avrebbe assunto un ruolo nella brutale serie di omicidi (sebbene non sia stato reso noto di quale rilevanza). L’arresto è avvenuto nella periferia a Sud di Milano, dove il terrorista si nascondeva grazie all’ospitalità di alcuni suoi connazionali. Non è tuttavia ancora chiaro se il membro dell’Isis si trovasse in Italia solo per spostarsi poi verso un’altra posizione, o se intendesse stabilire una cellula operativa nel nostro Paese.
Il responsabile sicurezza del PD Emanuele Fiano ha commentato con grande soddisfazione il successo dell’operazione: “Un plauso alla Polizia di Stato per l’arresto di un cittadino marocchino coinvolto nella terribile strage del Bardo a Tunisi. E’ evidente che la guardia contro possibili infiltrazioni di soggetti coinvolti nel terrorismo nel nostro Paese dovrà rimanere altissima, ma è altrettanto evidente la dimostrazione di capacità preventiva in questo campo da parte degli inquirenti e delle forze dell’ordine italiane, a cui va il nostro riconoscente ringraziamento”.