Si è aperta l’udienza per la strage di Viareggio del 29 giugno del 2009 con un video- documentario particolarmente toccante. Per circa 20 minuti sono state proiettate le immagini dei soccorsi, del luogo del disastro e delle telefonate audio del 118. Immagini ed emozioni particolarmente toccanti, soprattutto per i parenti delle vittime del disastro.
Si sono susseguite le varie testimonianze di chi quel giorno era lì, sia macchinisti ai passeggeri, fino ai vigili del fuoco giunti sul posto per spegnere il terribile incendio. “Scesi dal treno e iniziai a correre – ha ricordato uno di loro, Andrea D’Alessandro – Chiamai al telefono il dirigente centrale operativo e, vedendo la coltre di gas che avanzava, gli gridai: ‘E’ scoppiato tutto, la stazione è in fiamme'”.
Nella strage di Viareggio del 29 giugno del 2009 sono morte ben 32 persone ed un intero quartiere è stato totalmente distrutto. Anche le vite dei sopravvissuti sono state cambiate per sempre a causa della terribile avventura di cui sono stati protagonisti.
La tragedia, però, poteva assumere dei contorni ancora più agghiaccianti, dal momento che dopo il deragliamento del carro merci carico di gpl Carmine Maglianico, dirigente Movimento della stazione di Viareggio, riuscì a bloccare un intercity in arrivo “E’ stato un miracolo. Se lo scoppio fosse avvenuto due minuti più tardi l’Intercity si sarebbe fermato proprio dove stava avvenendo l’esplosione”.
È diventata storia simbolo della strage di Viareggio quella di Iby, unica sopravissuta della sua famiglia. “Abbiamo pensato a una fuga di gas, nella via c’era come nebbia. Io, mio fratello e papà siamo usciti per urlare ai vicini: ‘Scappate, scappate’. Poi c’è stata l’esplosione. Solo io sono riuscita a scappare prima che le fiamme arrivassero. Mio fratello era tornato in casa per prendere la nostra sorellina. Non l’ho più visto”.
Momenti di grande commozione, quindi, nel ricordare quel giorno indelebile nella mente di tante persone, che ha causato tante vittime e feriti.