Strage del Mottarone: oggi il piccolo Eitan lascia la Rianimazione

Il piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, sta meglio. Ieri è stata sciolta la prognosi e oggi lascerà la Rianimazione dell'ospedale Regina Margherita per essere trasferito in un reparto di degenza.

Strage del Mottarone: oggi il piccolo Eitan lascia la Rianimazione

Il piccolo Eitan, di appena 5 anni, oggi, 1 giugno, lascerà la Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita di Torino, per essere trasferito in un reparto di degenza. Dopo qualche giorno di osservazione, sarà pronto a tornare a casa con la zia Aya, l’unica familiare rimasta dopo la strage della funivia che ha ucciso padre, madre, fratellino e 2 nonni del povero bambino. 

Eitan ormai mangia da solo, è in costante miglioramento dal punto di vista del trauma toracico e addominale, tanto che ieri i medici hanno sciolto la prognosi. La notizia che tutti noi aspettavamo è arrivata: non è più in pericolo di vita

Il coma farmacologico e l’amnesia post-traumatica

Il bimbo era stato operato per ridurre l’impatto delle ferite, verificando che non avesse riportato danni cerebrali o al midollo osseo. Lentamente si è risvegliato dal coma farmacologico e i medici hanno colto come buoni i primi respiri e qualche colpo di tosse. Ora per il piccolo dovrà iniziare il complesso percorso psicologico,supportato da un team di terapeuti per affrontare quanto successo.

Eitan non ricorda nulla di quato avvenuto in quella cabina della funivia del Mottarone…per questo motivo si aspetta a comunicargli la morte dei familiari in seguito allo schianto. Dopo il coma, appena ha aperto gli occhi, il bambino ha chiesto alla zia Aya lì presente: “Dove sono mamma e papà?” per poi chiedere che cosa ci facessero tutti in ospedale. A queste domande non è stata data ancora una risposta in quanto necessitano di tempo, tramite un percorso fatto di piccoli passi, ma senza bugie, per semplificare una realtà amara. 

Le eseguie dei familiari e il messaggio di Aya

Intanto, in un villaggio a nord di Israele, si sono svolti i funerali della famiglia Biran. Amit, sua moglie Tal e il figlio Tom sono stati sepolti davanti all’ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti. La cerimonia di Moshav Avi’el, a nord est di Tel Aviv, si è tenuta in forma estremamente privata. 

Amit, come sappiamo, si era trasferito a Pavia 6 anni fa per studiare medicina e da allora non aveva più lasciato l’Italia. Aya, in un messaggio, ripercorre gli anni insieme a Pavia, ricorda che quando la famigliola ha raggiunto Pavia, Eitan aveva solo un mese, condividendo insieme la crescita dei bimbi, dato che lei aveva due bimbe di 2 e 18 mesi, l’allattamento, le gite con i passeggini, le magliette di gelato macchiate all’oratorio, i bagni insieme nella piscinetta del giardino. 

Aya chiede giustizia perchè la strage del Mottarone poteva essere evitata con meno menefreghismo e promette che farà di tutto per realizzare i sogni del nipotino. Quanto accaduto rappresenta un punto di scolta perchè tragedie simili non si ripetano. Intanto la rete di solidarietà per Eitan continua a farsi più fitta. Dopo la raccolta di oltre 70 mila euro, organizzata da una piattaforma di crowdfunding e quanto già stanziato dal Comune di Pavia, adesso i detenuti della Casa Circondariale di Treviso hanno avviato un’ulteriore raccolta fondi in suo favore. 

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