Strage al Tribunale di Milano: tre le vittime di Giardiello

Una giornata segnata dal terrore e dalla vendetta quella di oggi dove, a Milano, si è consumata una strage ad opera di Claudio Giardiello, immobiliarista in bancarotta che ha ucciso tre persone al Tribunale nel corso del suo processo

Strage al Tribunale di Milano: tre le vittime di Giardiello

Strage al tribunale di Milano. Durante l’udienza del suo processo per bancarotta, l’immobiliarista Claudio Giardiello, di 57 anni, ha sparato e ucciso il giudice Ferdinando Ciampi, Giorgio Erba, coimputato nel processo sul fallimento dell’Immobiliare Magenta di cui Giardiello era socio di maggioranza, e il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani.

Una strage quella accaduta al Tribunale di Milano dove pare che i metal detector non abbiano funzionato in quanto non hanno rilevato la presenza della pistola di Giardiello.

L’uomo ha avuto accesso al Tribunale grazie a un tesserino da avvocato. Con sé aveva una pistola e due caricatori pieni di proiettili calibro 7.65. Ha sparato tredici colpi: i primi nell’aula dove si svolgeva il processo, al terzo piano, poi al secondo piano, nell’ufficio del giudice, che ha ucciso con altri due colpi di pistola.

La miccia è stata accesa da una lite scoppiata all’interno dell’aula nella quale si stava discutendo del processo per bancarotta di Giardiello, il quale era seduto tra i banchi del pubblico. In quel momento era in corso il contro esame di un testimone da parte del pm, quando è stata innescata la lite e Giardiello ha tirato fuori l’arma da fuoco sparando e uccidendo il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani, che testimoniava nel processo. Poi ha ferito in maniera grave due altre persone, Davide Limongelli, suo socio nella società, e Stefano Verna, commercialista e altro testimone del processo in atto.

In seguito, l’imputato si è recato al piano inferiore, nell’ufficio del giudice Ciampi. Gli ha sparato due volte e lo ha ucciso. L’uomo, 75enne, è deceduto proteggendo una sua collaboratrice. I testimoni affermano che Giardiello avrebbe voluto colpire anche il pubblico ministero Luigi Orsi, che rappresentava l’accusa nel processo, ma non sarebbe riuscito a colpirlo, forse per la confusione creatasi.

Giardiello è poi riuscito a fuggire con una moto della quale, però, i carabinieri sono riusciti a prendere la targa. Dopo trenta minuti di inseguimento, l’uomo è stato preso e arrestato a Vimercate. Pare, infatti, che la strage di Giardiello non fosse terminata: l’uomo stava cercando di raggiungere un altro ex socio per ucciderlo.

Dopo essere stato portato nella sede della compagnia dei carabinieri per essere sentito, Giardiello ha accusato un malore ed è stato trasportato in ospedale con un’ambulanza scortata dalle forze dell’ordine. La notizia della strage ha scosso il Paese: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel pomeriggio presiederà il plenum straordinario del Csm, mentre i ministri Alfano e Orlando hanno già effettuato un sopralluogo in tribunale.

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