"Sto male". Massimo Galli, il drammatico annuncio è arrivato poco fa. Le condizioni del virologo

L'infettivologo Massimo Galli non sta bene. Ad annunciarlo è stato lui stesso, fornendo ai suoi followers, allarmati, gli aggiornamenti sul suo stato di salute.

"Sto male". Massimo Galli, il drammatico annuncio è arrivato poco fa. Le condizioni del virologo

“L’infezione non è stata una passeggiata ma non fossi stato trivaccinato sarei stato molto peggio. Ora mi piaccia o no, devo ammettere che sono quattro mesi che non sto bene. Mi ritrovo molle come un fico alle 4 del pomeriggio. Mi comporto come se non la sentissi, questa stanchezza, ma c’è”. Queste le forti parole pronunciate dall’infettivologo Massimo Galli poco tempo fa

Parole che, sin da subito, hanno destato una fortissima preoccupazione tra coloro che lo hanno sempe seguito in quanto, Galli, classe 1951, è stato in prima linea durante la pandemia, contraendo lui stesso il Covid a capodanno. Ma come sta ora? 

Brutte notizie per Massimo Galli 

Galli, che dal 1978 lavora nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco, di cui è stato Primario dal 2008, oltre ad essere Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano dal 2000, intervistato dal settimanale Oggi ha dichiarato che sta combattendo gli effetti indesiderati del long Covid. 

L’infettivologo ha ammesso:“L’infezione non è stata una passeggiata ma non fossi stato tri-vaccinato sarei stato molto peggio. Ora mi piaccia o no, devo ammettere che sono quattro mesi che non sto bene. Mi ritrovo molle come un fico alle 4 del pomeriggio. Mi comporto come se non la sentissi, questa stanchezza, ma c’è”. Nel corso di un suo intervento ai microfoni di Radio Capital, ha commentato la situazione in Cina e sul lockdown di Shanghai ha detto: “Si sta sbagliando, perché si comportano con Omicron e figli così come si sono comportati con la variante di Wuhan, ma queste varianti hanno maggiore capacità di diffusione”. 

Ai microfoni della stessa Radio Capital, Galli è tornato a parlare dell’obbligo o meno della mascherina al chiuso: “Togliere le mascherine al chiuso è una discreta corbelleria perché è uno strumento di protezione individuale e, in determinati contesti, toglierle vuol dire non considerare i fragili. Se una persona non ha un quadro brillante dal punto di vista immunitario, può farsi tutti i vaccini che vuole ma comunque avrà una protezione parziale o assente. Se vuole andare su un mezzo pubblico, metterà la mascherina, ma se gli altri non l’avranno questa persona rischia. Al cinema o al teatro il discorso è lo stesso”. 

Nell’intervista ad Oggi ha accennato anche al libro appena scritto a quattro mani con Lorella Bertoglio (Gallipedia, Vallecchi), accetta di raccontare al settimanale qualcosa di sé, parlando, ad esempio, del suo rapporto con le donne: “Diciamo che non sono mai stato uno stinco di santo, mi sono calmato con l’età. Sarò anche stato un medico nerd sempre al lavoro, con la passione per la storia, ma la mia parte l’ho fatta direi gioiosamente… La mia arma con le donne non era l’ostensione muscolare ma la chiacchiera, le stendevo con le parole”. Un Galli inedito, che ha speso belle prole moglie Tiziana, detta La Colonnella, il suo “amore maturo” dopo averne coltivati di infelici. 

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