Sportitalia chiude, al suo posto LtSport. Giornalisti in sciopero

Dopo 9 anni chiude Sportitalia, la tv sportiva di Tarak Ben Ammar, al suo posto nasce "LT Sport". I giornalisti dell’emittente hanno proclamato due giorni di sciopero

Sportitalia chiude, al suo posto LtSport. Giornalisti in sciopero

Da venerdì 1 novembre 2013 Sportitalia chiude i battenti. La tv sportiva di proprietà del finanziere tunisino Tarak Ben Ammar, nata a inizio 2006, lascerà il posto “LT Sport”, nuovo gruppo editoriale che prendere l’eredità dell’emittente.

Per ora “LT Sport tv” verrà lanciata solo sul satellite, non potendo ancora lavorare in chiaro poiché le frequenze sul digitale terrestre sono ancora di proprietà di Sportitalia. Sarà dedicata al calcio nel suo primo canale, agli sport olimpici nel secondo e ai motori nel terzo.

Inoltre, la nuova tv non potrà trasmettere gli highlights della serie A, a causa di debiti pregressi con la Lega Calcio, mentre sono in corso le trattative con quella di B.

In questo passaggio di consegne, però, i tagli del personale sembrano inevitabili e i giornalisti che rischiano il posto sono 35.

E’ stato dunque proclamato uno sciopero di due giorni, che oltre a un presidio davanti alla sede milanese di via Tazzoli. “Ieri c’è stata un’assemblea con i rappresentanti della nuova proprietà – spiega un giornalista in presidio sotto la sede di via Tazzoli a Milano – Ma non ci hanno dato nessuna risposta: l’unica cosa certa è che Sportitalia chiuderà l’1 novembre. Sul passaggio ai nuovi canali, invece, tutto tace. Non si sa quanti dipendenti saranno ricollocati, non si sa se la sede sarà Milano o Roma. Non si sa nemmeno se avremo gli stipendi arretrati”
Michele Criscitiello, principale conduttore televisivo dell’azienda, nel corso dell’ultima puntata della sua trasmissione “Calcio e Mercato” trasmessa da Sportitalia, ha tranquillizzato i telespettatori e sostanzialmente confermato lo staff attuale anche per il futuro, anche se le parole dello staff di Valter La Tona, proprietario di Lt Multimedia, secondo cui è preferibile mantenere la riservatezza “vista la complessità della situazione”, no sono certo beneauguranti.

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