Spia il cellulare della figlia e scopre che a 15 anni si prostituisce

Una madre, curiosando nel cellulare della propria figlia, si imbatte in una rivelazione sconcertante che porta alla luce una realtà inaspettata: attraverso questa iniziale indagine, emerge che la figlia di soli 15 anni si prostituisce.

Spia il cellulare della figlia e scopre che a 15 anni si prostituisce

Senza esitare, la donna ha agito con determinazione, affidando il delicatissimo caso alla Polizia Postale. Quest’ultima, con efficienza e prontezza, ha intrapreso un’accurata analisi delle interazioni digitali tra la giovane, che lottava con gravi problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti, e le persone interessate ai suoi servizi.

Gli investigatori, utilizzando tecniche avanzate di indagine digitale, sono riusciti a ricostruire dettagliatamente le conversazioni online, mostrando chiaramente di cosa parlavano e quanto erano ampie le conversazioni tra la ragazza e le persone a lei interessate.

Secondo quanto riportato da “Il Gazzettino”, le indagini condotte dalla Polizia Postale hanno portato alla luce un’intensa attività di comunicazione tra la giovane e una trentina di individui. Attraverso un’attenta analisi del flusso di messaggi, gli investigatori sono riusciti a identificare queste interazioni, scoprendo che, tra i contatti, dieci persone avrebbero effettivamente portato a termine incontri di natura erotica con la ragazza ancora minorenne, ed ora rischiano di brutto.

Le chat trovate sul cellulare

La madre della ragazza di quindici anni è incappata nella scoperta in modo fortuito nella serata del 31 maggio 2021. La giovane aveva dimenticato il suo telefono sul tavolo, e ciò ha destato la curiosità della donna quando ha notato un messaggio proveniente da un contatto non registrato. Nel messaggio, il mittente menzionava di aver notato l’annuncio hot che la ragazza aveva messo su internet.

Questo dettaglio insolito ha spinto la madre a indagare ulteriormente, facendo emergere una realtà ben più complessa di quanto potesse immaginare. In risposta, la giovane specifica il suo compenso, era fissato in 100 euro per un rapporto completo. A quel punto, la madre, resasi conto della gravità della situazione, decide di documentare quanto scoperto: utilizza il proprio telefono per fotografare la sequenza di messaggi incriminati.

Il giorno seguente, con le prove in mano, si rivolge alla Polizia Postale per denunciare i fatti. Gli agenti, dopo aver esaminato il materiale fornito, confermano rapidamente le preoccupazioni della donna.

Il sito per adulti

Le indagini condotte dalla Polizia Postale hanno rivelato che la giovane si era registrata sul sito di incontri appena cinque giorni prima dell’intervento investigativo, presentandosi falsamente come una persona maggiorenne. La molla che l’aveva spinta verso questa decisione era stata la necessità di procurarsi denaro, in seguito ad una posizione presa dalla sua famiglia.

Durante un acceso confronto con la madre, aveva esclamato con determinazione: “Troverò il modo di guadagnarmi da vivere da sola“.

Gli investigatori della Polizia Postale, hanno confermato che in dieci occasioni si è verificata la consumazione di atti sessuali, per i quali la giovane riceveva compensi variabili tra i 50 e i 100 euro. Le location scelte per tali incontri erano diverse e spaziavano dall’interno di automobili a case private, passando per strutture come affittacamere, fino a luoghi all’aperto, dimostrando una certa flessibilità e adattabilità alle richieste dei clienti.

Il profilo dei suoi clienti era estremamente vario, sia in termini di età che di estrazione socio-economica, con il cliente più giovane registrato all’età di 22 anni e il più anziano che ne aveva 49.

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