Il nome Marcos Benavent potrà dire poco alle cronache nostrane, probabilmente il cittadino italiano medio non l’avrà mai sentito nominare. Eppure in Spagna sta generando una vera e propria mania psicotica in numerosi politici, i quali sembrerebbero coinvolti in traffici illeciti di grande portata.
Non si tratta tuttavia di semplici “politicanti marginali” o portaborse, o esponenti minoritari della realtà politica spagnola: ad essere coinvolti sarebbero infatti nomi decisamente illustri. Primo tra tutti, l’ex Primo Ministro Mariano Rajoy.
Ma per quale ragione Marcos Benavent è diventato il pericolo pubblico numero uno dei politici corrotti nel Paese iberico? E’ presto spiegato: Marcos, agendo come una sorta di “giustiziere da film poliziesco”, ha deciso di incarnare quella figura antieroica che molti cittadini – anche in Italia, se non soprattutto – invocano da tempo.
Quella del giustiziere infiltrato. A guardarlo bene la sua credibilità sembrerebbe davvero scarsa: 45enne molto poco curato a livello di immagine, farcito di piercing e tatuaggi, capello lungo ed inevitabile barba bianca incolta. Insomma, ad una prima occhiata, l’archetipo del disadattato sociale in cerca di cinque minuti di visibilità.
Niente di più lontano dalla realtà: Marcos Benavent è invece un ex manager molto conosciuto nel mondo dell’alta finanza. Un uomo che, oramai stanco di un ambiente che lo repelleva e lo ripugnava, ha deciso di fare ciò che il suo istinto gli suggeriva: uscire “dal giro” con un colpo di scena clamoroso.
Per realizzare i suoi piani, il 45enne ha continuato a condurre i propri traffici illeciti con alcuni dei maggiori esponenti politici della Spagna, registrando però le conversazioni grazie ad un registratore-orologio che portava sempre con sé. Ed ora dichiara di aver raccolto materiale sufficiente a scatenare uno tsunami di proporzioni devastanti.
Sono già 14 le personalità arrestate in seguito alle sue dichiarazioni, ed alle prove che ha saputo fornire agli inquirenti. Ma gli indagati sono molti di più: si parla di decine di nomi iscritti nel registro della polizia spagnola. Compreso tutto il consiglio comunale di Valencia.
“Ero un drogato di denaro, ma ora voglio raccontare tutto. E la merda si raccoglierà con la pala” ha affermato l’ex capitano d’azienda, senza fare uso di alcuna perifrasi. Duro e crudo, come la sua stessa immagine suggerisce. “Forse mi uccideranno, ma dovevo parlare. Ho rubato, come facevano tutti. Chiedo scusa. Voglio restituire tutto, ed andare anche in galera se sarà necessario“.
Ma chi era nel dettaglio Marcos Benavent? Rampollo di una famiglia altolocata della “Valencia bene“, il 45enne è stato presidente di Imelsa, azienda che si occupava della gestione dei fondi pubblici in Spagna. L’uomo era il prototipo perfetto dell’imprenditore libertino, un po’ genio dell’industria e un po’ mascalzone.
Ma quando il movimento degli “Indignados” ha fatto la sua comparsa, ha saputo smuovere la sua coscienza. Questo ed una denuncia di Rosa Perez, esponente della Sinistra Radicale spagnola, che l’aveva messo spalle al muro. Da lì il crollo, la conversione, ed il “piano diabolicamente giusto” che ora potrebbe far finire in manette decine di politici ed imprenditori habituée dell’Olimpo della politica spagnola.