Sos elefanti africani: sono a rischio estinzione e nel 2025 non esisteranno più

Gli elefanti africani sono in via di estinzione: si stima che nel 2025 non ne esisterà più nemmeno un esemplare. Tutto ciò è dovuto all'aumento del contrabbando d'avorio, materiale prezioso e molto richiesto nel mondo

Sos elefanti africani: sono a rischio estinzione e nel 2025 non esisteranno più

I dati che emergono sono allarmanti: solo lo scorso anno oltre 36 mila elefanti africani sono stati uccisi, e nel 2012 uno ogni 15 minuti nel cuore dell’Africa. Una mattanza che continua ad oltranza, dove nemmeno la legge di divieto di bracconaggio riesce ad arrestare questa ondata di morte. Si stima che entro il 2025, se questo massacro non finirà, ci sarà la totale estinzione dell’elefante africano.

Una ricerca della Zoological Society of London ha evidenziato come  il numero complessivo degli elefanti negli anni precedenti si sia abbassato fin oltre i livelli di norma, pari al 62% a causa dell’enorme richiesta d’avorio: un materiale che viene ricavato dalle zanne degli elefanti e lavorato facendone oggetti preziosi quali collane, oggettistica per la casa e addirittura viene abbinata all’impugnatura di spade e coltelli. Questo massacro di elefanti avviene nelle zone africane del Congo Gabon e Camerun per esser poi esportato in paesi orientali come la Cina,ma anche in Thailandia ed Egitto.

Il contrabbando d’avorio internazionale ha un giro di affari di oltre 20 miliardi di dollari all’anno trovandosi subito sotto la contraffazione e il traffico di esseri umani. Molto spesso sono dei gruppi armati di civili,ma vi partecipano anche soldati di eserciti ufficiali che ammazzano illegalmente quanti più elefanti possibile, spinti dall’enorme guadagno che ne traggono ricavandone così qualche soldo in più per vivere.

In merito a questa mattanza africana l‘Unione Europea sta cercando idee e progetti per la tutela e la salvaguardia di questi animali indifesi,ma purtroppo la questione non è facile: anche se le leggi di divieto di contrabbando sono state emanate già da anni, illegalmente il traffico di avorio non cessa di avvenire, anzi,trova sempre più larghi consensi in quanto, in molte aree dell’Arabia Saudita e della Thailandia nascono delle vere e proprie officine di lavorazione dell’avorio, causato dall’elevato valore di status symbol che questo materiale ricopre in molte zone del mondo.
Molto spesso gli ambientalisti africani sono riusciti a fermare grossi carichi d’avorio destinati al commercio in Cina e Thailandia:in Vietnam sono riusciti a bloccare un carico di 2.500 zanne,e sequestrando solo nel 2011, più di 38 tonnellate d’avorio.

E’ una questione davvero allarmante che non può passare inosservata in quanto il grido silenzioso di quei poveri elefanti non può restare celato nel cuore dell’Africa, ma bisogna intervenire per far sì che questa specie non si estingua e che possa vivere in pace e tranquillità nel proprio ambiente.

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