Soldi per non divulgare foto osé, 20enne piacentino ricattato online

Le recenti indagini condotte dalla questura di Piacenza su un caso di sextortion hanno rivelato una vicenda inquietante che ha coinvolto un giovane ventenne della città.

Soldi per non divulgare foto osé, 20enne piacentino ricattato online

Tutto è iniziato lo scorso aprile, quando il ragazzo ha incontrato una presunta ragazza attraente su Tinder, un’applicazione di incontri online. Il giovane è stato rapidamente coinvolto in una fervida conversazione con questa persona, culminata con lo scambio di alcune foto intimamente compromettenti.

Tuttavia, la ragazza non era chi diceva di essere: si è rivelato essere un truffatore senza scrupoli. Subito dopo aver ottenuto le foto del ragazzo, ha iniziato a ricattarlo. Le continue pressioni di divulgare le immagini private hanno costretto il giovane a pagare una somma iniziale di denaro, poche centinaia di euro.

Ma il ricattatore non si è fermato lì; ha continuato a chiedere sempre più soldi, raddoppiando le richieste originali. A un certo punto, il giovane ha finalmente realizzato di essere intrappolato in un circolo vizioso di estorsione e ha preso la decisione coraggiosa di denunciare l’accaduto alla questura di Piacenza.

Questo passo ha avviato un’indagine approfondita, ordinata dalla Squadra Mobile locale in stretta collaborazione con la Squadra Mobile di Pavia. Le indagini hanno portato alla luce l’identità del responsabile dell’estorsione: un trentenne ivoriano residente nella regione della Lomellina. Grazie alla determinazione degli investigatori e alla cooperazione tra le autorità, è stato possibile identificare e denunciare l’uomo responsabile di questo vile atto.

Cos’è la sextortion

La sextortion è un tipo di estorsione subdola che si verifica principalmente su siti di incontri, dove i truffatori si fingono donne attraenti per ingannare le loro vittime. Questi malandrini inducono le persone a spogliarsi durante videochiamate e a compiere atti sessuali, credendo che l’altra parte faccia lo stesso, quando in realtà si tratta solo di un video pre-registrato.

Una volta ottenute le immagini compromettenti, minacciano la vittima di diffondere il video ad amici e conoscenti a meno che non paghi loro una somma di denaro. Questa richiesta di denaro continua finché la vittima continua a cedere alle minacce.

Nonostante poche denunce siano ufficialmente registrate ogni anno, la polizia sospetta che il numero reale di persone colpite sia molto più alto.

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