Sniffa OKI per sballarsi, studente modenese viene sospeso

La settimana scorsa, in una scuola della provincia di Modena, uno studente è stato sospeso dopo aver sniffato delle strisce di OKI, noto anti-infiammatorio, per una bravata davanti ai compagni di classe.

Sniffa OKI per sballarsi, studente modenese viene sospeso

L’adolescenza è un’età indubbiamente turbolenta, divisa tra un’infanzia che non è più, ed un’età adulta che non è ancora. In molti, sfuggono alle sollecitazioni di questo periodo dedicandosi a comportamenti improbabili, solo per il gusto di sentirsi ancora “vivi”, o approvati dal gruppo: proprio come, forse, deve aver fatto uno studente modenese, sospeso dalla scuola per aver sniffato dell’OKI

Secondo i media locali, in una nota scuola della provincia modenese (non troppo lontano dalla località ove 3 studenti minorenni avevano rubato 5 bus per devastare una scuola, giusto per scacciare la noia), non più di una settimana fa, uno studente sarebbe stato sospeso dal consiglio di classe dell’Istituto per aver sniffato dell‘anti-infiammatorio, forse per sballarsi, per una banale bravata, o per divertire i propri compagni.

Fonti interne confermano che l’episodio in questione sarebbe accaduto proprio in aula, e che – ad accorgersene – sarebbe stata un’insegnante insospettita ed allarmata dall’emorragia occorsa ad uno dei suoi alunni: interpellato sul problema fisico, che sembrava divertirlo più che preoccuparlo, il ragazzo avrebbe ammesso che, poco prima, tra le risa dei suoi compagni di classe, aveva “tirato” alcune strisce di ketoprofene, meglio noto come OKI, un noto anti-infiammatorio in bustine. A conclusione della bravata, lo studente aveva consegnato la bustina del medicinale, come si fa con una caramella presa senza permesso, decisamente inconsapevole del suo gesto.

La cosa è finita direttamente in consiglio di classe, dove il dirigente scolastico, consultatosi con i docenti, ha optato per la sospensione del ragazzo, non solo per la pericolosità del comportamento messo in atto (l’OKI può causare ulcera, insufficienza cardiaca, perforazione intestinale, e disturbi del sistema nervoso), ma anche per il pericolo di emulazione di un gesto così sconsiderato.

Ad oggi, infatti, non sono rari i casi – in tutt’Italia – di ragazzi che, per stordirsi, sono soliti ricorrere a farmaci legali e a buon mercato, come gli anti-infiammatori, o gli antidolorifici simili all’ossicodone, responsabile già di diversi fenomeni di “astinenza”. 

Sempre con lo scopo di dare un chiaro segnale, e responsabilizzare i giovani, un’altra preside, questa volta di una scuola di Carpi, aveva punito il furto dello smartphone di un docente, costringendo i componenti delle 2 classi sospettate a contribuire alla spesa, ed alla sostituzione del device, versando ciascuno una quota

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