Correva l’anno 2013 quando Francesco Saporito, 46 anni, di Patti, paese della provincia di Messina, ha avuto la diagnosi: sclerosi laterale amiotrofica, Sla. Si era fatto visitare perché aveva avvertito un forte crampo al braccio. Poche parole e la sua vita è stata totalmente sconvolta in un lampo.
Lui, commercialista e appassionato motociclista, che affrontava la vita professionale sempre ‘di corsa’, si è ritrovato a dover rallentare in maniera repentina ed improvvisa, fino a fermarsi del tutto. Ogni gesto, ogni movimento delle braccia, delle mani, del respiro, è diventato davvero molto complesso.
La reazione alla Sla
Una patologia, la Sla, che gli ha tolto anche la voce – oggi infatti comunica grazie all’Etran, il foglio di plastica sul quale sono scritte le lettere dell’alfabeto – ma non l’amore e la voglia di esprimersi, anche in versi poetici. Francesco ha deciso di mettere in poesia il suo pensiero pubblicando due volumi con i suoi bellissimi versi. Il suo scopo è raccogliere i fondi per costruire una terrazza per i pazienti dell’Ics Maugeri di Mistretta, in provincia di Messina, dove è stato curato.
Il progetto non è rimasto solo sulla carta ma in questi giorni sta diventando realtà. Grazie alla famiglia e all’architetto Ernesto di Paola, che si è occupato in maniera del tutto gratuita della progettazione, sono state individuate un’azienda e i lavori hanno avuto inizio il 16 gennaio. Questo è quanto ha voluto dichiarare Paolo Volanti, neurologo e responsabile del centro Sla di Mistretta. “Lui è sempre stato un trascinatore, una persona che sapeva movimentare l’ambiente con letture, chiacchierate, piccoli dibattiti” ha continuato Volanti.
Ed è proprio da quei momenti di condivisione e divertimento che è nata l’idea di creare uno spazio esterno comune per i numerosi familiari e pazienti, in modo tale da trovare un minimo di leggerezza e sollievo dalla malattia, all’aria aperta, specialmente nel periodo estivo. “Francesco non si è fatto abbattere dalla Sla, anche se ha dovuto rinunciare ad alcune cose” ha raccontato il fratello Giuseppe, “ma non certo alla sua famiglia e ai suoi amici. E alla durezza della malattia Francesco ha risposto con delle bellissime poesie e la solidarietà“.