SIVIGLIA. Si è scoperto che erano tutti dipendenti del consorzio europeo Airbus le persone, da otto a dieci secondo il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, che si trovavano a bordo del cargo militare A400M precipitato e schiantatosi oggi in fase di decollo circa un chilometro a nord dell’aeroporto civile di Siviglia. Lo ha precisato lo stesso premier spagnolo, aggiungendo che con ogni probabilita‘ si tratta di connazionali.
Stando alla Protezione Civile Spagnola, finora si avrebbe notizia di almeno tre morti accertati e di due feriti gravi. Frattanto lo scalo andaluso e’ stato riaperto al traffico dopo un’ora e mezza, secondo quanto annunciato dalla ‘Aena’, la compagnia che controlla e gestisce l’impianto.
“L’aeroporto e’ tornato operativo dalle 14,15”, si legge in un comunicato. L’aereo non apparteneva alla Spagna, che non ha ancora inserito tale modello nella flotta della propria Aviazione, anche se proprio a Siviglia si trova uno stabilimento per l’assemblaggio. L’Airbus stava effettuando alcuni test di volo. La televisione ha mandato in onda immagini dei rottami completamente carbonizzati. Sul posto stanno continuando ad affluire ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco.
L’area, sopra la quale insiste una densa coltre di fumo scuro, non e’ abitata ma vi si trova una fabbrica. Il governo di Madrid ha istituito un’apposita unita’ di crisi, mentre Rajoy e’ rientrato nella capitale dalle isole Canarie, dopo aver interrotto una visita prelettorale nell’arcipelago. Sicuramente il disastro pone molti nuovi interrogativi sulla sicurezza di molti velivoli che ultimamente stanno dando problemi, anche se questa percentuale è molto piccola rispetto alla totalità. Il problema si pone nella mente di molti viaggiatori quando cade un velivolo, dato il gran panico che si crea.